Mercati – Chiusura mista per i listini europei, Piazza Affari la migliore a +0,5%

Chiusura mista per gli eurolistini, mentre Wall Street procede poco mossa, con gli investitori che restano intenti a monitorare le mosse delle banche centrali e l’agenda macroeconomica.

A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 29.644 punti (+0,5%), in territorio positivo come il Cac 40 di Parigi (+0,3%), il Ftse 100 di Londra (+0,1%). Cedono terreno, invece, l’IBEX 35 di Madrid (-0,5%) e il Dax di Francoforte (-0,1%).

Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,1%, mentre lo S&P 500 e il Dow Jones proseguono sulla parità.

Il sentiment degli operatori è sostenuto dai dati macroeconomici dell’area euro che hanno mostrato un rallentamento dell’inflazione sia su base mensile che su base annua. Tuttavia, l’indice core che esclude le componenti più volatili come cibo ed energia appare ancora come un indicatore ostico da controllare per la Bce.

Buone notizie anche dal PIL dell’eurozona che mostra una crescita al di sopra delle prospettive sia su base mensile che su base annuale.

La presidente della Bce, Christine Lagarde, in un’intervista al giornale francese Le Figaro, ha affermato che l’Eurotower potrebbe effettuare un ulteriore aumento dei tassi di interesse. Tuttavia, non ha fornito chiare indicazioni riguardo alle modalità e alle tempistiche, mantenendo così un atteggiamento ambiguo come fatto in precedenza.

Indubbiamente, l’aumento dell’inflazione core dell’Eurozona, un dato strettamente monitorato dalla Banca Centrale Europea, che ha registrato un incremento del 5,5% su base tendenziale a luglio (dato preliminare), mantenendosi in linea con il dato finale di giugno, ma attestandosi al di sopra delle aspettative (+5,4%), non favorirà le posizioni più moderate nel prossimo incontro di settembre.

Restando in tema banche centrali, il presidente della Fed di Chicago, Austan Goolsbee, ha dichiarato oggi che i dati che indicano una riduzione dell’inflazione sono una notizia positiva. Tuttavia, al momento non ha ancora preso una decisione definitiva riguardo al sostegno della sospensione degli aumenti dei tassi alla prossima riunione dell’Istituto di Washington di settembre.

Nel frattempo, il presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, ha espresso prospettive ottimistiche sull’inflazione, ma ha anche riconosciuto che l’aggressiva politica monetaria potrebbe comportare delle perdite di posti di lavoro e una crescita più lenta.

Sul fronte macro, negli Stati Uniti, a luglio l’indice manifatturiero elaborato dalla Federal Reserve di Dallas si è attestato a -20,0 punti, in miglioramento rispetto al dato di giugno (-23,2 punti) e al di sopra delle attese degli economisti (-22,5 punti).

Inoltre, l’indice PMI che misura l’andamento dell’attività manifatturiera nella zona di Chicago, si è attestato, nel mese di luglio, a 42,8 punti, inferiore alle attese degli analisti (43,5 punti) ma superiore al dato di giugno (41,5 punti).

Sul forex, intanto, l’euro/dollaro scende in area 1,103 mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen sale a quota 142,1. Tra le materie prime, le quotazioni del petrolio proseguono in rialzo, con il Brent (+1,1%) a 85,4 dollari e il Wti (+1,3%) a 81,6 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è stabile in area 163 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,09%.

Tornando a Piazza Affari, positiva la seduta di Leonardo (+3,7%) dopo la semestrale, seguita da Unicredit (+2,5%), Erg e A2A (+1,9%), mentre le vendite colpiscono soprattutto Amplifon (-2,1%), Inwit (-1,8%), Saipem (-1,6%) e Interpump (-1,4%).