Nel primo semestre 2023 RCS MediaGroup ha generato ricavi netti consolidati per 439,2 milioni, in leggera diminuzione rispetto ai 445,7 milioni registrati nel primo semestre 2022.
I ricavi pubblicitari si sono attestati a 179,4 milioni, in crescita di 4,3 milioni rispetto ai 175,1 milioni segnati lo scorso anno.
I ricavi editoriali e diffusionali hanno saldato a 165,5 milioni (178,5 milioni nel primo semestre del 2022), evidenziando una flessione di 13 milioni riconducibile al calo dei ricavi da opere collaterali (-6,5 milioni) e dei ricavi diffusionali a mezzo stampa.
I ricavi diversi sono saliti a 94,3 milioni, in aumento di 2,2 milioni rispetto alla prima metà del 2022 (pari a 92,1 milioni).
A fine giugno le testate del Gruppo raggiungono una customer base digitale attiva di
939 mila abbonamenti, 535 mila per Corriere della Sera, primo quotidiano italiano in
edicola, 211 mila per Gazzetta, 123 mila per El Mundo e 70 mila per Expansion.
RCS si conferma primo editore online in Italia con un dato aggregato di 32,3 milioni di
utenti unici medi mensili (Audicom – dati a maggio 2023).
L’andamento del primo semestre 2023 ha risentito ancora dell’incremento dei prezzi
della carta (-3,7 milioni) rispetto al primo semestre 2022, quando era stata ancora utilizzata carta con prezzi definiti nel 2021.
In totale, i costi operativi sono stati pari a 241,4 milioni (261,2 milioni nel 1H22) e i costi del lavoro 125,5 milioni (121,8 milioni nel 1H22).
Gli oneri e proventi non ricorrenti netti sono negativi per 0,6 milioni (negativi per 11,3
milioni al 30 giugno 2022 principalmente imputabili alla transazione sul complesso immobiliare di via Solferino).
Pertanto, L’EBITDA ante poste non ricorrenti risulta positivo e pari a 71,1 milioni vs 71,9 milioni nel 2022 (positivo per 70,5 milioni dopo poste non ricorrenti vs 60,6 milioni nel primo semestre 2022 .
Anche il risultato operativo (EBIT) è positivo per 44,9 milioni e in miglioramento di 9,1 milioni rispetto a metà 2022 (pari a +35,8 milioni), nonostante maggiori ammortamenti.
L’utile netto di gruppo al 30 giugno 2023, pari a 30,3 milioni (24,2 milioni al 30 giugno 2022) aumenta di 6,1 milioni e riflette gli effetti dell’aumento dei tassi di interesse sugli oneri finanziari netti, che si incrementano complessivamente di 2,1 milioni rispetto al pari periodo 2022.
Al 30 giugno 2023 l’indebitamento finanziario netto sale a 69,4 milioni da 31,6 milioni a fine anno 2022. La variazione è principalmente determinata dagli esborsi per la distribuzione dei dividendi per circa 31 milioni e per gli investimenti tecnici e oneri non ricorrenti per circa 13 milioni, compensata parzialmente dall’apporto positivo della gestione tipica per circa 6 milioni che risente degli attuali tempi di incasso dei crediti di imposta previsti a favore del settore editoriale (al 30 giugno 2023 circa 18,5 milioni il credito residuo relativo anche agli anni 2021 e 2022) e della dinamica del circolante anche per la stagionalità del suo andamento.
L’indebitamento finanziario netto complessivo, che comprende anche debiti finanziari per
leasing ex IFRS 16 (principalmente locazioni di immobili), per complessivi 135 milioni al 30
giugno 2023 (142,8 milioni nel pari periodo 2022), ammonta a 204,4 milioni, in aumento rispetto 174,4 milioni a fine anno 2022.
Il gruppo, nonostante le dinamiche economiche e geopolitiche avverse, ritiene che sia possibile confermare l’obiettivo di conseguire nel 2023 margini (EBITDA) fortemente positivi, in crescita rispetto a quelli realizzati nel 2022, con una generazione
di cassa nel secondo semestre, migliorando a fine anno la posizione finanziaria netta rispetto a fine 2022.