Mercati – Eurolistini negativi a metà seduta, Milano -1,2%

Prosegue in territorio negativo la seduta delle borse europee, in scia ai principali futures di Wall Street, con gli investitori intenti ad analizzare le ultime mosse delle banche centrali e con lo sguardo che resta sui dati macro e trimestrali.

A Milano, il Ftse Mib cede lo -1,2% a 29.295 punti, negativo come il Cac 40 di Parigi (-1,1%), il Dax di Francoforte (-1%), l’Ibex35 di Madrid (-1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,5%).

Il sentiment dei mercati è appesantito dai deboli segnali macroeconomici provenienti dalla Cina.

Nel dettaglio, il Purchasing Manager Indx (PMI) del settore manifatturiero stilato da Caixin, un’indagine del settore privato che monitora le variazioni mensili dell’attività industriale, si è attestato a 49,2 punti, in peggioramento rispetto a giugno (50,5 punti) e al di sotto delle attese (50,1 punti).

Il dato è sceso al di sotto della soglia neutrale di 50, il che significa che la maggior parte degli intervistati ha riportato una contrazione dell’attività per la prima volta da aprile.

Il politburo cinese, il principale organo decisionale del paese, aveva inizialmente promesso di fornire ulteriore sostegno per sostenere la seconda economia più grande del mondo. Tuttavia, al momento dell’annuncio, sono stati forniti pochi dettagli specifici su come sarebbe avvenuto questo sostegno, il che ha suscitato preoccupazione e nervosismo tra gli investitori.

Ieri sono stati divulgati i risultati dell’ultimo stress test sugli istituti di credito europei da parte dell’Eba, ovvero l’Autorità Bancaria Europea.

Mentre le banche italiane, spesso criticate in passato per l’ampio volume di NPL (Non-Performing Loans) in loro possesso, hanno conseguito ottimi risultati, le controparti tedesche, francesi e irlandesi hanno messo in evidenza vari elementi di vulnerabilità.

Tornando in tema banche centrali, il rallentamento dell’inflazione ha spinto la banca centrale australiana a mantenere invariato il suo tasso di interesse di riferimento per la seconda riunione consecutiva, al 4,1%, contrariamente alle previsioni del mercato che si aspettavano un aumento di 0,25 punti percentuali.

In settimana è attesa la decisione sui tassi di interesse da parte della Bank of England.

Cresce l’attesa anche per il job report statunitense di venerdì, poiché fornirà ulteriori indicazioni sull’efficacia della politica monetaria restrittiva messa in atto dalla Federal Reserve da marzo 2022.

Sul fronte macro, la lettura finale dell’indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona stilato da HCOB per il mese di luglio ha evidenziato un valore di 42,7 punti, in linea al consensus e al dato preliminare. Il valore finale di giugno era di 43,4 punti.

L’omologo indice tedesco ha evidenziato un valore di 38,8 punti, confermando il dato preliminare e le attese. Sempre in Germania, il tasso di disoccupazione di luglio si è attestato al 5,6%, poco al di sotto del consensus e della lettura precedente, entrambi al 5,7%.

Il numero dei disoccupati è sceso di 4mila unità, inferiore all’incremento di 20.000 unità stimato dagli analisti e dei 30mila registrati a giugno (rivisto da 28mila).

Infine, la disoccupazione in Italia a giugno si è attestato al 7,4%, in miglioramento rispetto al 7,5% di maggio (rivisto da 7,6%) e al di sotto delle attese (7,7%).

Sul forex, intanto, l’euro/dollaro sale lievemente a quota 1,098, mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen resta stabile a 142,6. Tra le materie prime, le quotazioni del petrolio sono in frazionale calo, con il Brent (-0,4%) a 85,1 dollari e il Wti (-0,5%) a 81,4 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund risale in area 165 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,13%.

Tornando a Piazza Affari, prosegue in denaro la seduta di TIM (+1,2%), Terna (+0,4%),  A2A e Inwit (+0,1%), mentre arretra pesantemente Nexi (-5,3%), che stamattina ha pubblicato i risultati al 30 giugno 2023, seguita a distanza da MPS e Stellantis (-3%).