Nel 1H 2023 il gruppo BPER ha registrato un margine di interesse pari a 1.545,0 milioni, in crescita del 96,7% su base annua grazie in particolare all’incremento dello spread commerciale conseguente al favorevole andamento dei tassi di interesse, alla buona gestione del pass–through sui depositi e al contributo derivante dalla gestione del portafoglio titoli.
Le commissioni nette sono pari a 995,6 milioni, in aumento dell’8,9% e riflettono, in particolare, il contributo positivo derivante dalle commissioni riferibili all’attività bancaria
tradizionale (+11,5% a/a); solido anche il contributo delle commissioni relative alla raccolta indiretta (+5,9% a/a) così come quello del comparto bancassurance (+4,6% a/a).
I dividendi risultano pari a 25,1 milioni (+58,3% a/a), di cui 11,1 milioni riconducibili alla
partecipazione in Banca d’Italia. Il risultato netto della finanza è positivo per 53,9 milioni, vs 84,4 milioni registrato nello stesso periodo dell’anno precedente: la differente contribuzione è giustificata in particolare dalla minore attività di negoziazione.
Il totale dei proventi operativi netti ammonta quindi a 2.652,3 milioni, in crescita del 48,4% e trainati dalla crescita dei ricavi core (margine di interesse e commissioni nette) pari a € 2.540,6 milioni (+49,5% a/a).
Gli oneri operativi aumentano a 1.359,9 milioni da 1.148,3 milioni nello stesso periodo dello scorso anno, scontando, in particolare, il cambio di perimetro derivante dall’acquisizione del Gruppo Carige in un contesto segnato da pressioni inflazionistiche.
Il cost income ratio del semestre è pari al 51,3%, inferiore sia rispetto al 64,3% del primo semestre 2022 sia al dato relativo all’intero 2022 (65,5%).
Il costo del credito annualizzato si attesta a 61 p.b., in calo rispetto al dato registrato nell’esercizio 2022 pari a 64 p.b..
I contributi ai fondi sistemici si riferiscono al pagamento ordinario per l’anno 2023 al Fondo di Risoluzione Unico e sono pari a 49,5 milioni.
L’utile di periodo di pertinenza della Capogruppo è pari a 704,6 milioni, vs 1.384,8 milioni nel 1H 2022.
Dal lato patrimoniale, la raccolta diretta da clientela si attesta a 113,7 miliardi (–1,0% nel semestre).
La raccolta indiretta da clientela si porta a 166,0 miliardi (+1,7% nel semestre); a sostenere la crescita dell’aggregato contribuiscono sia la raccolta gestita, a 63,3 miliardi (+4,5%), sia la raccolta amministrata, a 79,3 miliardi (+1,3%), che intercettano i reinvestimenti della raccolta diretta. Il portafoglio premi assicurativi riferibile al ramo vita si attesta a 23,4 miliardi (–1,6% nel trimestre).
Nel trimestre, i crediti lordi verso la clientela sono pari a 91,3 miliardi (89,1 miliardi i crediti netti) in calo del 2,4%.
L’approccio conservativo alla gestione del credito deteriorato e le azioni di derisking intraprese, hanno consentito al Gruppo di raggiungere elevati standard di asset quality: l’incidenza dei crediti lordi (NPE ratio lordo) è pari al 2,7%, in calo rispetto al dato di fine 2022 (3,2%), mentre l’incidenza dei crediti netti verso clientela (NPE ratio netto) risulta
pari all’1,1%, in calo rispetto al dato di fine 2022 che si attestava all’1,4%.
Il coverage ratio del totale dei crediti deteriorati è in aumento a 59,6% dal 57,1% di fine 2022; anche la copertura dei crediti performing risulta in crescita allo 0,81% dallo 0,77% di fine 2022 così come la copertura delle esposizioni classificate a Stage 2 è pari al 4,87% (in crescita dal 4,44% da fine 2022).
I ratios patrimoniali proforma al 30 giugno 2023 risultano i seguenti:
• Common Equity Tier 1 (CET1) ratio proforma pari a 14,0% (12,0% al 31 dicembre 2022);
• Tier 1 ratio proforma pari a 14,3% (12,3% al 31 dicembre 2022);
• Total Capital ratio proforma pari a 17,7% (15,6% del 31 dicembre 2022.
Il profilo di Liquidità risulta elevato, con LCR al 157,1% E NSFR al 126,1%.