Equita – Acquista il 30% di Sensible Capital per sviluppare le attività di advisory nel settore real estate

EQUITA ha siglato un accordo preliminare con Silvia Rovere per entrare nel capitale di Sensible Capital, boutique indipendente di advisory real estate, con una partecipazione iniziale del 30% e una serie di futuri passaggi che potranno portare EQUITA a consolidare la partecipazione.

L’accordo siglato prevede l’ingresso di EQUITA Group con un aumento di capitale dedicato e la compravendita di parte delle quote esistenti.

Il corrispettivo dell’operazione verrà corrisposto al Closing, con una combinazione di cash e azioni proprie EQUITA.

Sensible Capital, boutique indipendente di advisory real estate fondata nel 2020, si distingue per la specializzazione in servizi di consulenza immobiliare rivolti a fondi d’investimento e gruppi di grandi dimensioni.

Sensible Capital supporta i propri clienti nella definizione di piani strategici di gestione, valorizzazione e dismissione di asset immobiliari, e li affianca con attività di advisory rivolta a proprietari e investitori per la vendita e l’acquisto di asset e per il monitoraggio delle
performance finanziarie e non finanziarie degli investimenti, servizi di consulenza ESG, e advisory nel finanziamento e strutturazione delle suddette operazioni.

Con la partecipazione in Sensible Capital, EQUITA aggiunge all’offerta di Investment Banking una nuova, importante area di specializzazione, questa volta dedicata alla consulenza real estate.

A partire dal secondo anno successivo al Closing, EQUITA potrà acquisire un’ulteriore quota del 40% di Sensible Capital e salire così al 70% esercitando un’opzione call.

L’accordo prevede anche la nomina di Silvia Rovere a senior advisor di EQUITA, con l’obiettivo di valutare nuove iniziative di business nel mondo del real estate, per esempio nell’area dell’Alternative Asset Management.

Il closing, atteso entro il 30 settembre 2023, è soggetto alla finalizzazione del contratto di
compravendita e a condizioni sospensive specifiche, tra cui lo scorporo delle attività rivolte al venture capital, non facenti parte degli accordi, e l’approvazione di Banca d’Italia.