Mercati – Avvio negativo per gli eurolistini, Piazza Affari -1%

Perdite in avvio per le borse europee, dopo il declassamento del debito statunitense da parte di Fitch e con gli investitori intenti a monitorare le decisioni delle banche centrali e in attesa del job report americano di venerdì.

A Milano, il Ftse Mib cede lo 1% a 28.675 punti, negativo come il Dax di Francoforte (-1%), il Ftse 100 di Londra (-1%), il Cac 40 di Parigi (-0,9%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%)

Gli operatori sono ancora intenti a metabolizzare la decisione di Fitch di declassare il debito statunitense dal rating più alto di tripla A a un rating doppia A più.

Tra i motivi di una delle più grandi agenzie di rating del mondo vi è l’atteso deterioramento del debito a causa dell’eccessivo deficit, atteso al 6,3% nel 2023 in confronto al 3,2% nel 2022 e una governance del paese meno affidabile che in precedenza, soprattutto a causa dell’impasse politica sul tetto del debito due mesi fa.

Sul fronte banche centrali, la Banca del Giappone ha annunciato un nuovo round non programmato di acquisto di titoli di stato dopo che, la settimana scorsa, l’Istituto aveva annunciato un controllo sulla curva dei rendimenti più flessibile.

La risposta della BoJ arriva dopo una svendita sui titoli di stato giapponesi che hanno fatto impennare i rendimenti ben oltre il limite dello 0,5% sui titoli a 10 anni.

Sempre in tema banche centrali, in giornata è attesa la decisione della Bank of England che dovrebbe alzare di 25 punti base il proprio tasso di riferimento al 5,25%.

Nel frattempo, cresce l’attesa degli operatori per il job report statunitense, dopo che ieri Automated Data Processing (ADP) e il suo centro studi hanno rilasciato il loro report mensile che mostra come nel settore privato statunitense, a giugno, siano stati creati 324mila nuovi posti di lavoro. Il dato si è mostrato in rallentamento rispetto alle 455mila nuove unità (riviste da 497mila) segnalate nel mese precedente ma ben superiore rispetto alle 190mila unità attese dal consensus.

Sul fronte macro, a luglio il Purchasing Managers Index (Pmi) composito, elaborato da Markit/Caixin, è sceso a 51,9 punti dai 52,5 punti di giugno. In leggero aumento invece l’indicatore relativo al settore dei servizi, che si è attestato a 54,1 punti rispetto ai 53,9 punti del mese precedente, a fronte di aspettative di un calo a 52,4 punti.

Il dato finale di luglio del PMI servizi della Jibun Bank giapponese si è attestato a 53,8 punti, lievemente al di sotto rispetto del dato preliminare (53,8). L’indice composito, invece, che comprende anche l’attività manifatturiera, si è fissato a 52,2 punti, leggermente al di sopra della lettura preliminare (52,1 punti).

Agenda macro odierna ricca con i dati, tra gli altri, su PMI di Italia, Francia, Germania, Eurozona, Regno Unito e Usa.

Sul forex, l’euro/dollaro scende a quota 1,092 mentre il dollaro/yen in area 143,4. Tra le materie prime, in frazionale calo le quotazioni del petrolio con il Brent (-0,3%) a 82,9 dollari e il Wti (-0,3%) a 79,2 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 170 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,25%.

Tornando a Piazza Affari, poco sopra la parità, in apertura, Nexi (+0,4%), Banca Mediolanum (+0,2%). Vendite su Bper (-5,8%), Tenaris (-4,2%) dopo i risultati semestrali, STM (-4,%) e Banco Bpm (-3,4%).