Salvatore Ferragamo ha chiuso il primo semestre 2023 con ricavi pari a 600 milioni, in calo del 4,8% a cambi correnti e del 7,2% a cambi costanti rispetto ai primi sei mesi del 2022.
Il canale distributivo Retail ha registrato vendite nette in calo del 5,9% (-4,5% a cambi costanti), una dinamica che Ferragamo riconduce principalmente al rallentamento del mercato statunitense e ad alcune chiusure programmate nell’ambito del piano strategico della società.
Il canale Wholesale ha visto le vendite nette scendere del 13,3% (-14,3% c/c), una riduzione che Ferragamo riconduce alla pianificata razionalizzazione della rete distributiva, soprattutto negli Stati Uniti, e alla ritardata ripresa del Travel Retail.
Dal punto di vista geografico, forte calo appunto dell’area Nord America (-17,3% a cambi correnti, -18,6% c/c), mentre l’area EMEA ha registrato un aumento delle vendite nette del 10,8% (+10,9% a cambi costanti). L’area Asia Pacifico ha registrato invece vendite nette in calo del 12,9% (-10,4% a cambi costanti).
Il risultato operativo lordo (Ebitda) si è attestato a 133,6 milioni, registrando una riduzione del 25,6% rispetto al primo semestre 2022, con un’incidenza percentuale sui ricavi in peggioramento dal 28,5% al 22,3%.
Il risultato operativo (EBIT) è stato positivo per 47 milioni, in calo del 50,8% rispetto alla prima metà del 2022, con un margine sui ricavi in peggioramento dal 15,1% al 7,8%.
Il risultato netto di periodo è positivo per 21,4 milioni, a fronte dell’utile di 61,9 milioni nel secondo semestre dell’anno precedente.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta al 30 giugno 2023 è positiva per 278 milioni, rispetto a una liquidità netta di 371 milioni al 31 dicembre 2022. Includendo l’effetto del principio contabile IFRS 16, la PFN al 30 giugno 2023 è negativa per 448 milioni, a fronte di un indebitamento netto di 204 milioni al 31 dicembre 2022.