Nel 1H 2023 i ricavi del gruppo Aquafil sono stati pari a 311,1 milioni, di cui 144,3 milioni del secondo trimestre, registrando una diminuzione su base annua rispettivamente del 11,4% e del 19,8%.
La variazione è riconducibile sia ad una riduzione delle quantità vendute, inferiori del 10,7% e del 11,9% rispetto ai medesimi periodi del 2022, sia alla riduzione dei prezzi di vendita per l’allineamento degli stessi ai minori prezzi della materia prima e degli altri fattori di costo, principalmente energia e trasporti.
Al 30 giugno 2023, l’indebitamento finanziario netto del Gruppo risulta è pari a 250,7 milioni, rispetto a 247,9 milioni del 31 dicembre 2022.
Giulio Bonazzi, Ad di Aquafil, commenta: “Anche nel nostro settore, il contesto di riferimento europeo nel secondo trimestre si è dimostrato più difficile di quanto ci si attendesse. Il mercato ha visto una improvvisa e marcata riduzione della domanda, generata dalla combinazione del rallentamento del consumo finale e del processo di riduzione dei magazzini da parte dei clienti.
La generale debole situazione del mercato ha inoltre causato una forte diminuzione delle
materie prime che sono ritornate ai livelli di metà 2021. I nostri prezzi di vendita, dovendo
seguire l’andamento della materia prima, hanno portato ad un temporaneo peggioramento della marginalità causato dall’elevato valore di carico unitario delle rimanenze che si sono formate durante il 2022.
La domanda e le quantità vendute negli Stati Uniti e in Asia Pacific hanno confermato i
soddisfacenti numeri dello scorso anno.
Nel primo semestre ci sono stati buoni progressi del progetto engineering plastics che
nonostante un mercato ancora molto debole si avvicina ai target prefissati che saranno
sicuramente raggiunti entro l’esercizio.
In estate si sta assistendo ad un miglioramento della domanda del settore BCF in EMEA, dove la riduzione dei magazzini dovrebbe essersi in gran parte conclusa.
Continuano infine le importanti iniziative di contenimento del debito, iniziate nel corso del 2022, grazie ad azioni di razionalizzazione del capitale circolante e al quasi concluso ciclo degli investimenti iniziato negli esercizi scorsi”.