Mercati asiatici – Misti in un clima di cautela

Seduta contrastata per i principali listini asiatici dopo la chiusura debole di venerdì a Wall Street.

In Cina, Shanghai e Shenzhen cedono lo 0,8%, più cauta Hong Kong (-0,1%). Meglio il Giappone con Nikkei +0,2% e Topix +0,4%.

Oltreoceano, lo S&P500 ha segnato un calo dello 0,5%, il Dow Jones e il Nasdaq, entrambi dello 0,4%.

Il sentiment resta diviso tra le decisioni delle banche centrali, i segnali macro e le preoccupazioni per l’intensificarsi del conflitto Ucraina-Russia.

Gli investitori stanno ancora valutando il job report diffuso venerdì che ha mostrato indicazioni contrastanti con non farm payrolls pari a 187mila unità, un dato inferiore alle 200mila unità stimate dagli analisti, ma leggermente al di sopra delle 185mila unità di giugno. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 3,5%, inferiore sia rispetto al dato del mese precedente sia al consensus, entrambi al 3,6%.

I mercati al momento scontano una probabilità di circa il 40% di un altro aumento dei tassi di un quarto di punto da parte della Fed entro la fine di quest’anno. Entro la fine del 2024, sono previsti invece tagli al costo del denaro per un totale di oltre 125 punti base.

I funzionari della banca centrale americana, Raphael Bostic e Austan Goolsbee, hanno suggerito come i progressi più lenti dell’occupazione negli Stati Uniti indichino che l’istituto potrebbe dover presto valutare per quanto tempo mantenere i tassi a livelli elevati. L’omologa Michelle Bowman ha affermato che la Fed potrebbe dover aumentare ulteriormente i tassi per ripristinare completamente la stabilità dei prezzi.

Ulteriori indicazioni dovrebbero arrivare dall’agenda macro e in particolare dal dato sull’indice dei prezzi al consumo Usa in calendario giovedì prossimo.

Sempre in tema banche centrali, una sintesi delle opinioni relative alla riunione di luglio della Bank of Japan ha mostrato che un membro ha affermato che l’istituto nipponico dovrebbe consentire una maggiore flessibilità nel controllo della curva dei rendimenti.

Infine, sullo sfondo, continuano a pesare le preoccupazioni per la guerra tra Russia e Ucraina con il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che ha intanto affermato che in questo momento non ci sono i presupposti per un accordo di pace con Kiev e che l’operazione militare proseguirà nel prossimo futuro.

Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende in area 1,098 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 142,2. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (-0,1%) a 86,2 dollari e il Wti (-0,1%) a 82,7 dollari al barile.