Mercati – Eurolistini negativi a metà seduta, Piazza Affari perde lo 0,4%

Prosegue debole la seduta delle borse europee, mentre i principali futures di Wall Street scambiano al rialzo, con gli investitori che restano intenti a monitorare le mosse delle banche centrali e l’agenda macroeconomica.

A Milano, il Ftse Mib perde lo 0,4% a 28.484 punti, negativo come l’Ibex35 di Madrid (-0,6%), il Ftse 100 di Londra (-0,5%), il Dax di Francoforte (-0,3%) e il Cac 40 di Parigi (-0,2%).

Venerdì il Dipartimento del lavoro degli Stati Uniti ha reso noto che nel mese di luglio sono stati creati 187mila posti di lavoro nel settore non agricolo (Non Farm Payrolls), un aumento inferiore rispetto alle 200mila unità attesa dagli analisti, ma leggermente superiore al dato di giugno (185mila unità).

A tal proposito, il presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic ha recentemente dichiarato a Bloomberg Television che i 187mila nuovi posti di lavoro di luglio confermano come l’economia statunitense stia rallentando in “modo ordinato”.

Anche il presidente della Fed di Chicago Austan Goolsbee ha di recente affermato che il job report di venerdì ha mostrato come la domanda e l’offerta del mercato del lavoro stiano finalmente giungendo a un equilibrio.

D’altra parte, però, il rapporto ha messo anche in luce un tasso di disoccupazione al 3,5%, il più alto da cinquant’anni a questa parte, e una retribuzione oraria media in aumento del 4,4% anno su anno, segnando così il quarto aumento consecutivo.

Questi numeri hanno dato adito alle voci più hawkish della Fed, come la governatrice della  Michelle Bowman, la quale ha dichiarato che la banca centrale potrebbe aver bisogno di aumentare ulteriormente i tassi per raggiungere il target di un’inflazione al 2%.

Ora il mercato rimane in attesa di altri segnali. Uno di questi arriverà già questo giovedì con la pubblicazione del CPI statunitense per il mese di luglio, che è atteso attestarsi al 3,3% dopo il 3% registrato nel mese di giugno.

L’indice sarà tenuto sott’occhio da tutti gli operatori, perché premonitore delle decisioni che la Fed dovrà prendere nel meeting previsto per il 19-20 settembre. Attualmente, il mercato sembra ancora scommettere che quello del 26 luglio scorso sia stato l’ultimo rialzo dei tassi da parte dell’istituto di Washington.

Dal lato macro, è intanto emerso che a giugno il Leading Index (preliminare) giapponese si è attestato a 108,9 punti, in linea al consensus ma inferiore al dato finale di maggio (109,2 punti).

Inoltre, la produzione industriale tedesca di giugno è calata dell’1,5% m/m, in peggioramento rispetto al -0,1% di maggio (rivisto da -0,2%) e al di sotto del consensus (-0,5%).

Su base annua, il dato, corretto dagli effetti di calendario, ha registrato una contrazione dell’1,7%, in deciso rallentamento rispetto al mese precedente (0,0%, rivisto da +0,7%) facendo inoltre peggio delle attese (-0,2%).

Sul forex, intanto, l’euro/dollaro scende in area 1,09, mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen sale a 142,3. Tra le materie prime, le quotazioni del petrolio sono in calo, con il Brent (-1%) a 85,4 dollari e il Wti (-1%) a 82 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale in area 171 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,28%.

Tornando a Piazza Affari, bene MPS (+6,2%), Leonardo (+2,5%), dopo l’upgrade da parte di S&P Global e Bpm (+1,3%), mentre arretrano Interpump (-4,2%), Iveco (-2,8%) e Hera (-2,6%).