Mercati asiatici – Seduta mista appesantita dai dati cinesi

Seduta mista per i principali listini asiatici nonostante la chiusura positiva di ieri a Wall Street.

In Cina, Shanghai cede lo 0,3% e Shenzhen lo 0,4%, maggiori vendite su Hong Kong (-1,8%). Tiene invece il Giappone con Nikkei e Topix, entrambi +0,3%.

Oltreoceano, il Dow Jones ha segnato un rialzo dell’1,2%, lo S&P500 dello 0,9% e il Nasdaq dello 0,6%.

Il sentiment resta diviso tra i deboli dati commerciali cinesi, gli altri segnali macro e gli spunti provenienti dalle banche centrali.

Le esportazioni del gigante asiatico sono infatti diminuite (-14,5%) a luglio per il terzo mese consecutivo a causa del crollo della domanda globale, mentre le importazioni sono calate (-12,4%) appesantite anche dalle pressioni interne che hanno minato la ripresa dell’economia. Dati che, nel complesso, alimentano le preoccupazioni legate ai segnali di deflazione che continuano a colpire le imprese cinesi in un contesto di indebolimento della crescita.

Sempre sul fronte macro, cresce intanto l’attesa per la pubblicazione dell’indice dei prezzi al consumo statunitense in agenda giovedì e che dovrebbe fornire nuovi spunti utili a determinare le prossime mosse della Fed.

Dopo le parole hawkish pronunciate dalla policy maker, Michelle Bowman, secondo cui  ulteriori aumenti dei tassi “saranno probabilmente necessari”, l’omologo di New York, John Williams, ha sottolineato la necessità di mantenere una politica restrittiva “per un po’ di tempo”, pur rilevando che i tagli al costo del denaro potranno essere giustificati l’anno prossimo se l’inflazione rallenterà.

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla in area 1,1 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 143,1. Tra le materie prime, petrolio in frazionale ribasso con il Brent (-0,2%) a 85,1 dollari e il Wti (-0,2%) a 81,8 dollari al barile.