Mercati – Eurolistini migliorano a metà seduta, Milano guida a +1,9%

Migliora la seduta delle borse europee, mentre i principali futures di Wall Street scambiano in leggero rialzo, con gli investitori che, confortati dalle nuove rassicurazioni del governo sul peso della tassa degli extraprofitti bancari, monitorano le mosse di politica monetaria e l’agenda macroeconomica.

A Milano, il Ftse Mib guadagna l’1,9% a 28.477 punti, bene come il Cac 40 di Parigi (+1,3%), il Dax di Francoforte (+1,2%), l’Ibex35 di Madrid (+1,1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,9%).

Ieri sera il ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti ha portato ulteriore chiarezza sulla tassa del 40% che sarà applicata agli extraprofitti delle banche.

Secondo una nota del Mef, l’aliquota sarà applicata al margine di interesse 2022 che eccede per almeno il 5% il margine di interesse 2021, e al margine di interesse 2023 che eccede per almeno il 10% il margine di interesse 2021.

Inoltre, il tetto massimo del prelievo non è più fissato al 25% del patrimonio netto dell’istituto di credito, ma allo 0,1% del totale dell’attivo.

Queste nuove precisazioni sembrano alleggerire, anche se di poco, il carico fiscale sulle banche italiane, soprattutto per le big, come Intesa Sanpaolo e Unicredit.

Oltreoceano, l’attenzione degli investitori verterà sull’asta di Treasury prevista per oggi. Nel dettaglio, il Tesoro degli Stati Uniti emetterà titoli decennali per un valore nominale complessivo di 38 miliardi di dollari, un importo maggiore di 3 miliardi di dollari rispetto all’ultima asta di bond a 10 anni avvenuta a maggio.

Ma l’osservato speciale sarà il rendimento, che è atteso in aumento dopo che la settimana scorsa l’agenzia di rating Fitch ha diminuito il giudizio sul debito statunitense da AAA ad AA+. Nell’ultima asta del Tesoro, avvenuta ieri e che ha visto collocati 42 miliardi di titoli governativi a 3 anni, il rendimento richiesto è stato minore delle aspettative, segnale di come la domanda fosse maggiore dell’offerta.

Dal lato macro, in Cina, è intanto emerso che i prezzi al consumo di luglio sono scesi dello 0,3% su base annua, a fronte di una lettura piatta a giugno e alle stime di mercato di un calo dello 0,4%.

I prezzi alla produzione sono invece diminuiti del 4,4% su base annua, a fronte di aspettative di un calo del 4% e dopo una contrazione del 5,4% nel mese precedente.

Sul forex, intanto, l’euro/dollaro sale a quota 1,09, mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen scende in area 143,31. Tra le materie prime, le quotazioni del petrolio hanno cambiato direzione e sono in rialzo, con il Brent (+0,8%) a 86,84 dollari e il Wti (+1%) a 83,74 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende in zona 166 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,10%.

Tornando a Piazza Affari, corrono Fineco (+6,7%), Unicredit (+4,4%) e Mediolanum (+4%), dopo la revisione della norma sugli extraprofitti, mentre arretrano Iveco (-0,5%),  Leonardo (-0,3%) e Amplifon (-0,3%).