Mercati asiatici – A due velocità in scia alle restrizioni agli investimenti statunitensi in Cina

Seduta a due velocità per i principali listini asiatici dopo la chiusura negativa di Wall Street.

In Cina, Shanghai è in parità e Shenzhen cede lo 0,2%, deboli come Hong Kong (-0,6%). Bene invece il Giappone con Nikkei e Topix entrambi a +0,9%.

Oltreoceano, il Nasdaq ha segnato un calo dell’1,2%, lo S&P500 dello 0,7% e il Dow Jones dello 0,5%.

L’attenzione degli investitori resta concentrata sull’inflazione statunitense, in agenda oggi pomeriggio. Gli analisti stimano un’indice dei prezzi al consumo di luglio in rialzo dello 0,2% m/m, in linea con la lettura di giugno, e in moderata accelerazione al 3,3% a/a rispetto al precedente +3%. L’inflazione core, al netto di alimentari ed energia dovrebbe rallentare leggermente dal 4,8% a/a al 4,7%, rafforzando l’aspettativa di una pausa nella stretta monetaria della Fed nella riunione di settembre.

Pesano intanto le tensioni geopolitiche tra Usa e Cina dopo che il presidente Biden ha imposto restrizioni agli investimenti statunitensi nel Paese asiatico con l’obiettivo di limitare le possibilità di quest’ultimo di sviluppare tecnologie militari e di sorveglianza.

Le misure, i cui dettagli devono ancora essere definiti, regoleranno gli investimenti Usa in alcune aziende cinesi di informatica quantistica, intelligenza artificiale e semiconduttori. Inoltre, il provvedimento non sarà retroattivo ed escluderà settori come le biotecnologie.

Infine, gli investitori stanno ancora metabolizzando i dati cinesi di ieri dai quali è emerso che il Paese asiatico è in deflazione a luglio con i prezzi al consumo che hanno subito una flessione dello 0,3% su base annua, minore rispetto a quella attesa dagli analisti (-0,4%), ma che segna un rallentamento rispetto al dato di giugno (0,0%).

Sul forex, l’euro/dollaro risale a quota 1,099 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 144,1. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 87,8 dollari e il Wti (+0,3%) a 84,7 dollari al barile.