Mercati – Eurolistini positivi in avvio, Milano guadagna l’1%

Borse europee positive in avvio di seduta, con gli investitori che restano intenti a monitorare gli istituiti di credito italiani, i prossimi dati macro statunitensi e il commercio internazionale.

A Milano, il Ftse Mib guadagna l’1% a 28.610 punti, bene come il Cac 40 di Parigi (+1,3%), l’Ibex35 di Madrid (+0,8%), il Dax di Francoforte (+0,8%) e il Ftse 100 di Londra (+0,1%).

Al centro dell’attenzione degli investitori rimangono gli istituti di credito italiani che, dopo le rassicurazioni del Ministero dell’economia e delle finanze, ieri hanno hanno chiuso la seduta al rialzo, con il FTSE Italia Banche al 3,7%.

Alcune agenzie di rating stanno iniziando a studiare l’impatto della norma sugli extra-profitti sui bilanci sia statali che bancari. Secondo Fitch, la prima ad essersi espressa in tal senso, l’imposta dovrebbe garantire alle casse del Tesoro entrate comprese tra i 2,5 e i 3 miliardi, mentre non influenzerà il giudizio già espresso sugli istituti di credito italiani.

Infine, oggi si riunirà l’Abi, l’Associazione bancaria italiana, per discutere sulla recente decisione del Consiglio dei Ministri.

Oltreoceano, è molto atteso il dato dell’indice dei prezzi al consumo per il mese di luglio, il quale è previsto crescere dello 3,3% su base annuale, rispetto al 3% registrato il mese precedente. Nonostante il possibile incremento dell’inflazione, probabilmente causato dalla nuova impennata dei prezzi del greggio, il mercato scommette che la Fed, nella riunione del 19 e 20 settembre, manterrà invariati i tassi di riferimento tra il 5,25% e il 5,50%.

Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha imposto limiti agli investimenti statunitensi in alcune società cinesi di semiconduttori, informatica quantistica e intelligenza artificiale, così da limitare la capacità di Pechino di sviluppare tecnologie militari.

Dettagli più precisi devono ancora essere definiti, ma sembra che per ora l’ordine imporrebbe alle società americane di notificare agli organi statali di sorveglianza preposti e in ogni occasione la propria intenzione di investire su suolo cinese.

La risposta degli organi politici della Repubblica Popolare è stata dura, dichiarando che prenderanno presto provvedimenti, mentre quella delle compagnie tech cinesi è stata guidata dalla paura, correndo infatti al riparo e ordinando oltre 5 miliardi di dollari di super chip Nvidia.

Dal lato macro, a luglio l’indice dei prezzi alla produzione in Giappone ha riportato un +0,1% su base mensile, a fronte del +0,2% del consensus e del -0,1% del mese precedente (rivisto da -0,2%).

Su base annua, l’indice ha registrato un incremento del 3,6%, leggermente superiore alla stima degli analisti (+3,5%) ma in rallentamento dal +4,3% di giugno (rivisto da +4,1%).

Sul forex, intanto, l’euro/dollaro sale a quota 1,10 e il cambio tra il biglietto verde e lo yen a 143,9. Tra le materie prime, le quotazioni del petrolio sono lievemente in rialzo, con il Brent (+0,2%) a 87,7 dollari e il Wti (+0,2%) a 84,6 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte in zona 165 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,14%.

Tornando a Piazza Affari, bene Moncler (+2,2%), Stm (+1,8%) e Saipem (+1,8%), dopo aver siglato un contratto offshore dal valore di 1 miliardo di dollari . Al contrario arretrano Leonardo (-0,3%), Diasorin (-0,2%) e Recordati (-0,2%).