Mercati – Europa migliora sulla scia del CPI Usa, Piazza Affari accelera a +1,1%

Borse europee in miglioramento, mentre i principali indici di Wall Street scambiano tonici, con gli investitori che esaminano i dati sull’inflazione americana e monitorano le ultime mosse del Ministero del turismo di Pechino.

A Milano, il Ftse Mib guadagna l’1,1% a 28.622 punti, bene come il Cac 40 di Parigi (+1,6%), l’Ibex35 di Madrid (+1,5%), il Dax di Francoforte (+1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,4%).

Oltreoceano, il Nasdaq è in rialzo dell’1,4%, seguito dallo S&P500 e dal Dow Jones, entrambi in aumento del 1,2%.

I dati tanto attesi sull’indice dei prezzi al consumo statunitense sono stati pubblicati: a luglio l’inflazione ha registrato +0,2% su base mensile, in linea al consensus e al dato di giugno, mentre, anno su anno, si attesta al +3,2%, a fronte di un +3,3% stimato e al +3% del mese precedente.

Anche il core rate, ossia l’indice dei prezzi al consumo depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, ha evidenziato un aumento dello 0,2% su base mensile, in linea con la stima degli analisti e la rilevazione di giugno. Su base annua, il dato ha registrato un +4,7%, in linea al consensus, a fronte di un +4,8% del mese precedente.

In particolare, gli investitori si sono concentrati sull’andamento di quest’ultimo dato che, se annualizzato su base trimestrale, ha addirittura segnato una seconda contrazione consecutiva, scendendo dal 5% di giugno, al 4,1% di luglio e infine all’attuale 3,1%.

I mercati sembrano rispondere positivamente all’andamento dell’inflazione generale e core, con il rendimento dei Treasury americani a due anni in discesa di 5 punti base e il dollar index in calo del 5% che accompagnano la salita dei vari listini a stelle e strisce.

Gli investitori sono quindi ancora più fiduciosi che nella prossima riunione del 19 e 20 settembre la Fed, guidata dal presidente Jerome Powell, manterrà i tassi invariati ai livelli dello scorso luglio, tra il 5,25% e il 5,5%, massimo da 22 anni.

Dal lato macro, sempre negli Stati Uniti, nella settimana che si è conclusa il 5 agosto le richieste di sussidi di disoccupazione sono risultate pari a 248mila unità, in aumento rispetto alle 230mila unità del consensus e alle 227mila della rilevazione della settimana precedente.

Invece, il numero totale di persone richiedenti l’indennità di disoccupazione nella settimana terminata il 29 luglio è stato pari a 1,684 milioni, dato inferiore sia a quello registrato la settimana precedente (1,7 milioni, rivisto da 1,692 milioni) sia a quello stimato dagli analisti (1,707 milioni).

Nel frattempo, il Ministero della cultura e del turismo cinese ha annunciato la revoca del divieto di viaggi verso paesi tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Corea del Sud e Giappone. Poiché i consumatori cinesi rappresentano il 25% circa delle vendite dei beni di lusso in Europa, il comunicato di Pechino ha spinto al rialzo molti titoli di società appartenenti al settore luxury, con LVMH che prosegue in rialzo (+3,7%).

Sul forex, intanto, l’euro/dollaro sale a quota 1,104 e il cambio tra il biglietto verde e lo yen a 144,18. Tra le materie prime, petrolio in calo, con il Brent (-0,2%) a 87,39 dollari e il Wti (-0,4%) a 84 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene in zona 165 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,124%.

Tornando a Piazza Affari, accelerano Moncler (+4,1%), dopo il via libera sui viaggi internazionali dal governo di Pechino, Banco Bpm (+3,6%) e Telecom (+2,8%). In leggera discesa, invece, Pirelli (-0,3%), Diasorin (-0,3%) e Leonardo (-0,2%).