Mercati – Eurolistini ancora deboli a metà seduta, Milano si mantiene a -0,6%

Borse europee ancora deboli a metà seduta, mentre i principali future su Wall Street scambiano poco mossi, con gli investitori che restano intenti a monitorare i rapporti Cina-Usa, le mosse delle banche centrali e i dati macro.

A Milano, il Ftse Mib perde lo 0,6% a 28.411 punti, in rosso come Ftse 100 di Londra (-1,1%), il Cac 40 di Parigi (-0,8%), il Dax di Francoforte (-0,5%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,4%).

Dopo mercoledì, giorno in cui Joe Biden ha imposto limiti agli investimenti statunitensi in alcune società cinesi di semiconduttori, informatica quantistica e intelligenza artificiale, con l’intento di limitare la capacità di Pechino nello sviluppo di tecnologie militari, ieri, il presidente degli Stati Uniti, si è pronunciato sullo stato dell’economia della Repubblica Popolare, definendola una “bomba ad orologeria” pronta a scoppiare a causa dell’alta disoccupazione.

Il numero uno della Casa Bianca ha fatto poi riferimento al caso di Country Garden, un tempo primo gruppo immobiliare cinese con una capitalizzazione di 50 miliardi di dollari, oggi scesa a soli 3,3 miliardi di dollari.

Nel dettaglio, secondo gli analisti di Bloomberg il possibile default di Country Garden avrebbe un impatto sul mercato immobiliare cinese più grande di quello di Evergrande, poiché “ha in portafoglio il quadruplo dei progetti immobiliari”. Gli operatori, consci del fatto che il mattone vale il 28% del Pil della Repubblica Popolare e che il debito della società ammonta a circa 200 miliardi di dollari, sperano che le autorità cinesi possano intervenire, come in passato, con iniezioni di capitale.

Ma Biden non si è risparmiato nemmeno sul governo di Pechino, apostrofando i membri del partito comunista come “persone cattive”.

Sempre Oltreoceano, le parole della presidente della Fed di San Francisco, Mary Daly, hanno fatto invertire gli andamenti positivi del mercato azionario e obbligazionario statunitensi dopo i dati rassicuranti del CPI di luglio.

La presidente ha infatti dichiarato che la banca centrale “ha ancora tanto lavoro da fare” per contrastare l’aumento dei prezzi.

Dal lato macro, nel Regno Unito, il dato preliminare sul prodotto interno lordo nel secondo trimestre del 2023 ha evidenziato una variazione del +0,2% su base trimestrale, superiore alle attese degli analisti (0,0%) e al +0,1% della ultima rilevazione.

A livello tendenziale il dato mostra un incremento dello 0,4%, maggiore rispetto alle previsioni e all’ultima rilevazione, entrambi a +0,2%.

Restando in Europa, ma passando alla Francia, l’indice dei prezzi al consumo ha registrato un aumento dello 0,1% su base mensile, rispetto alla variazione nulla del consensus e del dato preliminare. Anno su anno il dato è salito del 4,3%, in linea con le attese degli analisti e la rilevazione preliminare. A giugno il dato finale aveva registrato un +0,2% m/m e +4,5% a/a.

L’indice armonizzato agli standard UE ha mostrato su base mensile un 0,0%, in linea con la stima e la lettura preliminare. Anno su anno il dato ha registrato un rialzo del 5,1%, a fronte di un +5% del consensus e della rilevazione preliminare. A giugno la lettura finale aveva riportato un +0,2% m/m e +5,3% a/a.

Infine, i dati Istat indicano che a giugno la bilancia commerciale italiana ha evidenziato un surplus di 7,718 miliardi, in aumento rispetto ai 4,767 miliardi di maggio (rivisto da 4,711 miliardi)

Sul forex, intanto, l’euro/dollaro rimane a quota 1,097, mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen scende in area 144,6. Tra le materie prime, petrolio in leggero calo con il Brent (-0,2%) a 86,2 dollari e il Wti (-0,3%) a 82,6 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale in zona 164 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,19%.

Tornando a Piazza Affari, accelera Saipem (+4,9%), seguita da Bper (+1,8%) e Bpm (+0,4%). Male, invece, Diasorin (-4,4%), Stellantis (-2,8%) e Iveco (-1,8%).