Mercati – Previsto avvio incerto, a Milano occhio a Telecom

Previsto avvio incerto per le borse europee con gli investitori che restano intenti a monitorare le vicende geopolitiche, i dati macro e la partita sulla rete Tim.

Chiusura in leggero rialzo per Wall Street con il Dow Jones che ha guadagnato lo 0,2%, seguito dal Nasdaq (+0,1%), mentre lo S&P500 è rimasto al palo (0,0%).

Sui mercati asiatici, Hong Kong prosegue sul -0,9% e Shanghai perde l’1,8%. Chiusa Tokyo per festività.

Dopo mercoledì, giorno in cui Joe Biden ha imposto limiti agli investimenti statunitensi in alcune società cinesi di semiconduttori, informatica quantistica e intelligenza artificiale, con l’intento di limitare la capacità di Pechino nello sviluppo di tecnologie militari, ieri, il presidente degli Stati Uniti, si è pronunciato sullo stato dell’economia della Repubblica Popolare, definendola una “bomba ad orologeria” pronta a scoppiare a causa dell’alta disoccupazione.

Il numero uno della Casa Bianca ha fatto poi riferimento al caso di Country Garden, un tempo primo gruppo immobiliare cinese con una capitalizzazione di 50 miliardi di dollari, oggi scesa a soli 3,3 miliardi di dollari.

Ma Biden non si è risparmiato nemmeno sul governo di Pechino, apostrofando i membri del partito comunista come “persone cattive”.

Sempre Oltreoceano, le parole della presidente della Fed di San Francisco, Mary Daly, hanno fatto invertire gli andamenti positivi del mercato azionario e obbligazionario statunitensi dopo i dati rassicuranti del CPI di luglio.

La presidente ha infatti dichiarato che la banca centrale “ha ancora tanto lavoro da fare” per contrastare l’aumento dei prezzi.

Dal lato macro, a giugno la bilancia commerciale del Regno Unito ha messo in evidenza un deficit di 4,787 miliardi di sterline, minore rispetto ai 7,657 miliardi di maggio (rivisto da 6,578 miliardi) ma superiore rispetto ai 4,05 miliardi stimati dal consensus.

Tornando a Piazza Affari, gli occhi di tutti gli operatori sono puntati su Telecom Italia.

Infatti, il memorandum di intesa tra Kkr e il Ministero dell’Economia e delle Finanze è finalmente stato firmato, confermando due punti cruciali nell’ambito dei negoziati per l’acquisizione della rete Tim.

Innanzitutto, il coinvolgimento ufficiale del Mef è stato sancito con una sua partecipazione nella Netco fino al 20%, come parte integrante dell’offerta vincolante. Inoltre, è stato assegnato al governo un ruolo di rilievo nella governance della rete, garantendogli un ruolo attivo nelle decisioni di carattere strategico.

L’iter procedurale vedrà ora l’emissione di un Dpcm, passaggio fondamentale per definire le risorse finanziarie del Mef destinate all’operazione.

L’offerta di Kkr, valutata tra i 21 e i 23 miliardi qualche mese fa, dovrebbe ricevere un sostegno finanziario dal governo che si aggira attorno ai 2 miliardi.

L’assegnazione della restante quota tra Mef, F2i e Cdp è ancora oggetto di trattativa, così come resta incerta la partecipazione di Telecom in Netco.