Mercati asiatici – Seduta contrastata dopo la mossa della Banca Popolare Cinese

Seduta contrastata per le principali borse asiatiche, dopo la chiusura cauta venerdì scorso a Wall Street.

In Cina, Shanghai cede lo 0,6% e Shenzhen lo 0,4%; fa peggio Hong Kong che lascia sul terreno l’1,6%. Sopra la parità il Giappone con Nikkei a +0,3% e Topix a +0,2%.

Chiusura sottotono venerdì ieri a Wall Street con il Dow Jones che ha guadagnato lo 0,1%, mentre lo S&P500 ha ceduto lo 0,1% e il Nasdaq lo 0,2%.

Seduta debole dopo che la Banca Popolare Cinese (PBoC) ha tagliato il tasso di riferimento sui prestiti a un anno nel tentativo di un maggiore sforzo per stimolare la domanda di credito, ma ha mantenuto invariato il tasso a cinque anni.

Il tasso di riferimento per i prestiti a un anno (LPR) è stato abbassato di 10 punti base al 3,45% dal precedente 3,55%, mentre il LPR a cinque anni, quello utilizzato per determinare il costo dei mutui, è stato lasciato al 4,20%.

Il taglio, tuttavia, è stato inferiore alle aspettative deli operatori che si attendevano una mossa da 15 punti base su entrambi i tassi.

Nel frattempo, il focus degli investitori è rivolto anche al simposio di Jackson Hole, che si terrà in Wyoming tra il 24 e il 26 agosto, e dal quale arriveranno nuove indicazioni sul sentiment della Fed.

Settimana scorsa, infatti, l’umore dei mercati aveva risentito dei verbali dell’ultimo meeting FOMC, con i policy maker della banca centrale americana intenti a mantenere una politica dei tassi restrittiva e aperti a un nuovo rialzo qualora l’inflazione non dovesse proseguire nella sua discesa verso l’obiettivo del 2%. Non solo un potenziale nuovo incremento, quindi, ma anche la prospettiva di un regime a tassi elevati per un periodo di tempo prolungato.

Sul forex, l’euro/dollaro sale a quota 1,088 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 145,5. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,8%) a 85,5 dollari e il Wti (+0,8%) a 81,3 dollari al barile.