Mercati – Chiusura debole per le borse europee, Piazza Affari -0,5%

Gli eurolistini chiudono sottotono, mentre Wall Street procede in negativo, con l’attenzione rivolta al simposio di Jackson Hole e all’agenda macro.

A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni a -0,6% in area 28.072 punti, in calo come il Dax di Francoforte (-0,7%) e il Cac 40 di Parigi (-0,4%), mentre chiudono in territorio positivo il FTSE di Londra (+0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%).

Oltreoceano, il Nasdaq cede l’1,3%, lo S&P 500 lo 0,8%, il Dow Jones lo 0,5%.

Parte oggi il simposio annuale di Jackson Hole, con gli investitori intenti a trarre maggiori indicazioni sulla politica dei tassi della Fed da qui a fine anno. L’attesa è soprattutto per le dichiarazioni a valle della conferenza da parte del presidente Powell.

Sul fronte macro, nuovi segnali di resilienza dal mercato del lavoro americano, con 230mila nuove richieste di disoccupazione negli Stati Uniti nella settimana al 19 agosto, al di sotto del consensus e del dato della settimana precedente (entrambi 240 mila).

Dall’altro lato, sempre negli Stati Uniti, dai dati preliminari di luglio è emerso che gli ordini di beni durevoli hanno registrato un calo del 5,2%, a fronte del +4,4% di giugno (rivisto da +4,6%) e del -4,0% delle attese.

Nel Vecchio Continente, in peggioramento la fiducia dell’industria manifatturiera francese, con l’indice di agosto dell’Ufficio Statistico Nazionale Francese a 96 punti, a fronte dei 101 punti di luglio e dei 99 punti delle attese.

Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,083, mentre il dollaro/yen sale a 145,7. Tra le materie prime, in leggero calo le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,3%) a 82,9 dollari e il Wti (-0,3%) a 78,7 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è salito in area 168 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,18%.

Tornando a Piazza Affari, avanzano in particolare Erg (+1,1%), Hera (+1,0%), Finecobank (+0,6%) e Italgas (+0,5%). Le peggiori di giornata sono invece Iveco (-4,1%), Stmicroelectronics (-2,6%) nonostante l’avvio ben intonato in scia alla trimestrale ben oltre le attese del colosso statunitense dei chip Nvidia, Unicredit (-2,1%) e Saipem (-1,4%).