Mercati asiatici – Seduta in deciso calo

Seduta di vendite per le principali borse asiatiche, dopo la chiusura negativa a Wall Street.

In Cina, Shanghai cede lo 0,7% e Shenzhen l’1,5%, così come Hong Kong a -1,2%, con cali importanti per i titoli tecnologici che hanno fatto eco alle forti vendite di titoli tecnologici statunitensi giovedì. Giù anche il Giappone con Nikkei a -2% e Topix a -0,9%.

Chiusura negativa ieri a Wall Street, a partire dal Nasdaq (-1,9%), seguito dal S&P500 (-1,3%) e il Dow Jones (-1,1%).

Il sentiment resta appesantito dai timori per il rallentamento dell’economia cinese. Sul calo delle azioni cinesi ha pesato anche l’esortazione da parte delle autorità di Pechino alle principali istituzioni finanziarie del paese a sostenere un mercato in difficoltà.

Lo sguardo dei mercati è saldamente puntato al simposio annuale di Jackson Hole, in Wyoming, con le parole del Presidente della Fed, Jerome Powell, attese per oggi.

Dal discorso di Powell gli investitori sperano di trovare indizi sulle future prospettive dei tassi di interesse, dopo che il mese scorso la Fed aveva alzato i tassi ad un intervallo compreso tra il 5,25% e il 5,5%, il livello più alto in 22 anni.

La presidentessa della Fed Bank di Boston, Susan Collins, ha detto che gli aumenti dei tassi potrebbero essere necessari, aggiungendo di non essere disposta a segnalare il punto di picco. Nel frattempo, il suo omologo di Filadelfia, Patrick Harker, vede i tassi di interesse invariati per il resto di quest’anno e pensa che i politici probabilmente hanno intrapreso un inasprimento sufficiente.

Un altro argomento emerso a Wall Street negli ultimi giorni è se Powell affronterà il numero astratto che molti chiamano “r-star”. Si tratta di una sorta di tasso “riccioli d’oro” che non stimola né limita la crescita economica. Larry Summers, ex segretario al Tesoro, e Bill Dudley, ex capo della Fed di New York, sono tra coloro che sostengono che i mercati stanno ancora sottostimando il cosiddetto tasso di interesse neutrale.

Nel frattempo, dall’agenda macro odierna è emerso che, secondo i dati diffusi dal ministero nipponico di Affari Interni e Comunicazione, ad agosto l’indice dei prezzi al consumo nella regione di Tokyo è aumentato del 2,9% annuo, rallentando oltre il consensus (+3,0%) rispetto al dato di luglio (+3,2%). L’inflazione Core ha riportato una variazione positiva del 2,8% su base annua, a fronte del +2,9% atteso e del +3,0% del mese precedente.

Sul forex, l’euro/dollaro scende in area 1,079 e il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 146,1. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,4%) a 83,7 dollari e il Wti (+0,5%) a 79,4 dollari al barile.