Mercati asiatici – Contrastati in un mix di spunti operativi

Seduta contrastata per le principali borse asiatiche dopo la chiusura in frazionale rialzo di ieri a Wall Street.

Shanghai cede lo 0,6% e Shenzhen lo 0,5%, deboli come Hong Kong (-0,5%). Bene invece il Giappone con Nikkei e Topix, entrambi a +0,9%.

Oltreoceano, il Nasdaq ha guadagnato lo 0,5%, seguito dallo S&P500 (+0,4%) e dal Dow Jones (+0,1%).

Focus sulla Cina dove la banca centrale ha incontrato istituti di credito e imprese private per discutere come migliorare il loro accesso ai finanziamenti mentre città come Guangzhou e Shenzhen hanno allentato le restrizioni sull’acquisto di case. Pesa invece la situazione di Country Garden, il maggior sviluppatore immobiliare cinese, che ha riportato una perdita semestrale record di 48,9 miliardi di yuan (6,72 miliardi di dollari) e avvertito di un possibile default.

A ciò si aggiungono i nuovo segnali di debolezza della seconda economia mondiale sul fronte macro dopo che l’attività manifatturiera cinese si è nuovamente contratta, anche se meno del previsto, mentre il PMI dei servizi ha mostrato un rallentamento dell’espansione.

Gli investitori restano nel contempo intenti a valutare le prossime mosse della Fed mentre gli ultimi deludenti dati statunitensi stanno alimentando l’aspettativa secondo cui la banca centrale americana allenterà la sua politica restrittiva. I mercati ora scontano una probabilità inferiore al 50% di un altro aumento di un quarto di punto per quest’anno.

Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,092 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 145,9. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,1%) a 85,3 dollari e il Wti (+0,1%) a 81,7 dollari al barile.