Industria (+0,7%) – I conti di Aquafil (-2,8%) non convincono i mercati

 

Ieri il Ftse Italia Prodotti e Servizi Industriali ha riportato un +0,7% rispetto al +0,2% del corrispondente europeo e al -0,3% del Ftse Mib.

Gli eurolistini hanno chiuso perlopiù deboli, mentre Wall Street procedeva in denaro, con l’attenzione degli investitori sempre rivolta all’agenda macroeconomica e alle banche centrali. Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è salito a 164 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,11%.

Tra le Large Cap Cnh Industrial ha terminato le contrattazioni a +2,2% e Interpump Group sulla parità.

Tra le Mid Cap le migliori sono state Carel Industries (+3,6%) e Datalogic (+3,1%) mentre le peggiori si sono rivelate Comer Industries (-0,9%) e Cementir  (-1,1%).

Infine, tra le Small, Biesse (+3,5%) e Piovan (+3,4%) hanno chiuso in cima al paniere mentre Aquafil (-2,8%) si è posizionata in fondo al medesimo.

Il Gruppo Aquafil (-2,8%) ha chiuso i primi sei mesi del 2023 con ricavi pari a 311,1 milioni di cui 144,3 milioni del secondo trimestre, registrando una riduzione del 11,4% e del 19,8% rispetto ai medesimi periodi dell’esercizio precedente.

Con riferimento alle tre offerte pubbliche di acquisto volontarie totalitarie aventi ad oggetto rispettivamente le azioni ordinarie KME, le azioni di risparmio KME e i “Warrant KME Group S.p.A. 2021 – 2024”, KME (flat) ha informato che il Ministero Federale dell’Economia e dell’Energia della Germania ha rilasciato il provvedimento autorizzativo ai sensi della normativa locale applicabile in materia di controllo sugli investimenti esteri (c.d. golden power).