Mercati – Europa rallenta nel pomeriggio, Milano vira in negativo a -0,7%

Le borse europee rallentano complessivamente nel pomeriggio mentre Wall Street scambia in frazionale rialzo dopo la diffusione dei dati sul lavoro statunitense.

A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,7% a 28.639 punti, debole come il Dax di Francoforte (-0,6%), l’Ibex35 di Madrid (-0,5%) e il Cac 40 di Parigi (-0,2%) mentre resiste il Ftse 100 di Londra (+0,3%). Oltreoceano il Nasdaq sale dello 0,5%, lo S&P500 dello 0,4% e il Dow Jones dello 0,1%.

Il job report ha mostrato un quadro misto tra resilienza e moderazione del mercato del lavoro. Infatti, se da un lato i non farm payrolls hanno visto ad agosto un’accelerazione oltre le attese 187.000 unità dopo che i due mesi precedenti erano stati rivisti significativamente al ribasso, il tasso di disoccupazione è salito al 3,8% e la crescita dei salari ha rallentato rispettivamente a +0,2% m/m e +4,3% a/a.

Dati che alimentano l’aspettativa che la Federal Reserve si asterrà dall’aumentare i tassi di interesse quest’anno per prevenire una recessione con i mercati che ora prevedono una probabilità inferiore al 50% di un altro ritocco al costo del denaro nel 2023 e anticipano la previsione di un taglio dei tassi da giugno a maggio 2024.

Il presidente della Fed Bank di Atlanta, Raphael Bostic, ha intanto affermato che l’economia americana si trova ad affrontare un periodo di perturbazione poiché i debiti vengono rifinanziati a tassi di interesse significativamente più alti, esercitando una certa pressione sia sulle istituzioni finanziarie che sul governo.

Stamane, sul fronte macro europeo, sono stati diffusi gli indici Pmi manifatturieri di Italia, Francia, Germania ed Eurozona di agosto, il PIL 2Q 2023 finale e l’indice prezzi alla produzione di luglio italiani.

In particolare, la lettura finale dell’indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona per il mese di agosto ha evidenziato un valore di 43,5 punti, inferiore al consensus e al dato preliminare, entrambi pari a 43,7 punti. Il valore finale di luglio era di 42,7 punti.

In Italia, invece, nel secondo trimestre del 2023 (dato finale) il PIL, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,4% su base annua, dato inferiore al consensus e alla lettura preliminare (entrambi +0,6%). Il dato su base trimestrale mostra un calo dello 0,4%, a fronte del -0,3% delle attese e del dato preliminare.

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla in area 1,085 e il cambio tra biglietto verde e lo yen flette a 145,4. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1,4%) a 88 dollari e il Wti (+1,8%) a 85,1 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale di 3 punti in area 168, con il rendimento del decennale italiano al 4,2%.

Tornando a Piazza Affari, guida Telecom Italia (+2,6%), dopo l’upgrade di Barclays da underweight a equal weight, seguita da Eni (+1,7%), che ha annunciato una partnership tra Versalis e Technip Energies, e Tenaris (+1,4%). Arretrano invece Ferrari (-2,7%), Stellantis (-2,4%) e Recordati (-1,7%).