Seduta debole per le principali borse asiatiche mentre Wall Street era ferma per la festività del Labor Day.
Shanghai e Shenzhen cedono entrambe lo 0,6%. Fa peggio Hong Kong (-1,5%), mentre il Giappone resiste con Nikkei a +0,2% e Topix flat.
Il sentiment ha risentito dei deludenti dati sul PMI relativo al settore dei servizi cinese, che ha registrato la crescita più lenta quest’anno nel mese di agosto, alimentando la preoccupazione che la ripresa economica del paese stia perdendo slancio.
In dettaglio, ad agosto il Purchasing Managers Index (Pmi) servizi, elaborato da Markit/Caixin, si è attestato a 51,8 punti rispetto ai 54,1 punti del mese precedente, a fronte dei 53,5 punti attesi. Meno pronunciato invece il calo del PMI composito, che è sceso a 51,7 punti dai 51,9 punti di luglio.
Intanto nell’ambito del settore immobiliare è emersa la notizia secondo cui Country Garden Holdings avrebbe pagato le cedole di due obbligazioni in dollari entro i periodi di garanzia e avrebbe proposto di estendere il pagamento del capitale per otto obbligazioni in yuan.
Sul fronte delle banche centrali, la Reserve Bank of Australia ha mantenuto i tassi al 4,1% durante la riunione di settembre, per il terzo mese consecutivo, in linea con le aspettative del mercato. Sebbene i funzionari abbiano affermato che potrebbe essere necessario un ulteriore inasprimento, hanno riconosciuto che l’inflazione ha superato il suo picco.
Tornando all’agenda macroeconomica, in Giappone, il dato finale di agosto del PMI servizi della Jibun Bank si è attestato a 54,3 punti, in linea con il dato preliminare. Analogamente, l’indice composito, che comprende anche l’attività manifatturiera, si è fissato a 52,6 punti, confermando la lettura preliminare.
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a quota 1,076 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale in area 147. Tra le materie prime, petrolio in flessione con il Brent (-0,4%) a 88,7 dollari e il Wti (-0,3%) a 85,7 dollari al barile.
