Mercati – Europa riduce le perdite a metà seduta con Piazza Affari a -0,2%

Le borse europee proseguono perlopiù in flessione a metà seduta, riducendo le perdite registrate in avvio, con il sentiment appesantito dalle preoccupazioni sulla ripresa della Cina e con lo sguardo che resta sulle banche centrali e all’agenda macroeconomica.

A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,2% a 28.594 punti, debole come il Dax di Francoforte (-0,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,4%), mentre resistono appena sopra la parità il Ftse 100 di Londra (+0,04%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,01%).

In Cina, i deludenti dati relativi agli indici dei direttori acquisti hanno alimentano le preoccupazioni per la fragile ripresa economica del Paese asiatico.

In dettaglio, infatti, ad agosto il Pmi composito cinese è sceso a 51,7 punti dai 51,9 punti di luglio. Più pronunciato il calo dell’indicatore relativo al settore dei servizi, che si è attestato a 51,8 punti rispetto ai 54,1 punti del mese precedente, a fronte dei 53,5 punti attesi.

Indici PMI deboli anche nel Vecchio Continente, con la lettura finale di agosto dell’indice HCOB PMI servizi dell’Eurozona a 47,9 punti, inferiore al consensus e alla rilevazione preliminare (48,3 punti entrambi). Il PMI composito si è fissato a 46,7 punti, anch’esso al di sotto delle stime degli analisti e del dato preliminare, entrambi a 47 punti.

A livello nazionale, in particolare, in Italia, l’indice S&P Global Pmi Servizi si è attestato a 49,8 punti, al di sotto dei 51,5 punti di luglio e dei 50,4 punti del consensus. Il dato composito è sceso a 48,2 punti dai 48,9 punti del mese precedente, risultando lievemente inferiore alla stima degli analisti (48,3 punti).

Sempre sul fronte macro, nel pomeriggio negli Stati Uniti sono attesi gli ordini di fabbrica di luglio.

In tema politica monetaria, da segnalare che la Banca centrale australiana ha confermato i tassi al 4,1% per il terzo mese consecutivo, in linea con le attese. Sebbene i funzionari abbiano affermato che potrebbe essere necessario un ulteriore inasprimento, hanno riconosciuto che l’inflazione ha superato il suo picco.

Gli investitori, focalizzati su un nuovo intervento stamattina della presidente della Bce, Christine Lagarde, stanno nel frattempo ancora valutando le parole pronunciate ieri dalla stessa, la quale, pur ammettendo che l’istituto, come altre banche centrali, ha sottovalutato sia la dinamica dell’inflazione sia la sua persistenza, ha affermato che si riuscirà a riportare tempestivamente l’indice dei prezzi al 2% e che sono state apportate “modifiche al processo di previsione per affrontare questi problemi”.

Lagarde ha aggiunto che “sebbene l’inflazione sia in calo, è probabile che una comunicazione efficace rimanga di fondamentale importanza anche dopo la fine dell’attuale picco inflazionistico”.

Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende in area 1,075 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a quota 147,2. Tra le materie prime, petrolio in ribasso con il Brent (-0,8%) a 88,3 dollari e il Wti (-0,4%) a 85,2 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene in area 172 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,32%.

Tornando a Piazza Affari, fanno meglio CNH (+1,1%), Leonardo (+0,9%), Prysmian (+0,8%), che ha firmato Capacity Reservation Agreement con Marinus Link per la realizzazione nuova interconnessione elettrica in Australia, e TIM (+0,7%). Vendite invece in particolare su Moncler (-1,2%), Unicredit, Nexi e Stellantis (-1%).