Mercati – Atteso avvio in calo per il Vecchio Continente

Attesa partenza in calo per le principali borse europee con l’attenzione degli investitori rivolta all’agenda macro e alle banche centrali.

Chiusura debole ieri a Wall Street con lo S&P500 che ha lasciato sul terreno lo 0,4%, il Dow Jones lo 0,6% e il Nasdaq lo 0,1%.

Sui mercati asiatici Tokyo ha terminato a +0,8%, Shanghai guadagna lo 0,2% e Hong Kong lo 0,2%.

Sentiment condizionato dai dati macroeconomici arrivati dalla Cina e dal Vecchio Continente, con il PMI cinese relativo al settore terziario in calo oltre le attese nel mese di agosto, mentre in Europa, si sono rivelati al di sotto della lettura preliminare i dati PMI di Francia, Germania e Italia.

Si riaccendono al contempo le preoccupazioni sull’inflazione alla luce dei prezzi elevati del petrolio dopo che i maggiori produttori OPEC+ hanno esteso i tagli all’offerta fino al termine dell’anno. I recenti guadagni registrati dal greggio rappresentano un ostacolo per gran parte dell’Asia, minacciando la crescita economica e rischiando di mantenere alti i tassi di interesse.

L’attenzione resta nel nel frattempo sui segnali macroeconomici provenienti dagli Stati Uniti al fine di individuare nuove indicazioni sulle prossime decisioni di politica monetaria della Federal Reserve.

Il membro del consiglio dei governatori della Fed, Christopher Waller, ha intanto affermato che i funzionari possono permettersi di “procedere con cautela” riguardo la stretta sui tassi in considerazione dei recenti dati che mostrano come l’inflazione continui a diminuire.

La presidente della Fed di Cleveland, Loretta Mester, ha aggiunto che la banca centrale potrebbe aver bisogno di aumentare i tassi “un po’ più in alto”, senza tuttavia dire cosa dovrebbero fare i funzionari nel prossimo meeting.

Nel frattempo dall’agenda macro è emerso che a luglio gli ordini di fabbrica della Germania hanno registrato un calo su base mensile dell’ 11,7%, contro il -4,3% stimato dagli analisti e dopo il +7,6% di giugno (rivisto da +7,0%). Su base annua e corretti per l’effetto calendario, gli ordini evidenziano una riduzione del 10,5%, a fronte del -4,5% atteso e dopo il +3,3% del mese precedente (rivisto da +3,0%).

Attesi nel pomeriggio dagli Stati Uniti, tra gli altri, la bilancia commerciale di luglio, il PMI servizi e composito di agosto (finale) e l’ISM servizi di agosto.