Le borse europee proseguono deboli a metà seduta in linea con l’andamento dei futures di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,6% a 28.483 punti, in calo come il Ftse 100 di Londra (-0,7%), l’Ibex35 di Madrid (-0,6%), il Cac 40 di Parigi (-0,6%) e il Dax di Francoforte (-0,3%).
Pesano sul sentiment i deboli dati tedeschi e gli elevati prezzi del petrolio che hanno riacceso i timori di stagflazione in tutta l’area euro.
In particolare, a luglio gli ordini di fabbrica della Germania hanno registrato un calo su base mensile dell’11,7%, contro il -4,3% stimato dagli analisti e dopo il +7,6% di giugno (rivisto da +7,0%). Su base annua e corretti per l’effetto calendario, gli ordini evidenziano una riduzione del 10,5%, a fronte del -4,5% atteso e dopo il +3,3% del mese precedente (rivisto da +3,0%).
Sul fronte macro, inoltre, è emerso che, sempre a luglio, le vendite al dettaglio nell’Eurozona hanno evidenziato un -0,2% su base mensile, in peggioramento rispetto al +0,2% di giugno (rivisto da -0,3%) ma in linea con le attese degli analisti. Su base annua, le vendite al dettaglio hanno segnato un calo dell’1,0%, in linea con la rilevazione di giugno (rivista da -1,4%) e al di sopra del consensus (-1,2%).
Nel pomeriggio l’attenzione si sposterà oltreoceano su richieste mutui MBA, bilancia commerciale di luglio, PMI servizi e composito di agosto finale e ISM servizi di agosto.
Restano nel contempo monitorate le indicazioni provenienti dalle banche centrali. Klaas Knot, presidente della Banca dei Paesi Bassi e membro del Consiglio direttivo della BCE, ha avvertito che, sebbene gli investitori scommettano in gran parte contro un aumento dei tassi di interesse da parte di Francoforte la prossima settimana, “forse” sottovalutano la probabilità che ciò accada.
Sul forex, l’euro/dollaro si mantiene in area 1,073, mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 147,5, con il Giappone che ha fatto sapere di essere pronto ad agire contro l’eccessiva volatilità valutaria. Tra le materie prime, il petrolio prosegue la discesa, dopo il rally di ieri, con il Brent (-0,6%) a 89,5 dollari e il Wti (-0,5%) a 86,3 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund oscilla in area 171 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,33%.
Tornando a Piazza Affari, guida Telecom Italia (+1,3%), seguita da Pirelli e Stellantis, entrambi +1,1%, Prysmian (+0,9%), mentre viaggiano in rosso in particolare Moncler (-3,1%), Campari (-3%) e Mps (-2,9%).