MERCATI USA – Affonda l’indice delle small caps (-2,1%)

Wall Street riparte dopo la pausa per la festività del Labour Day e riesce a contenere i danni in una seduta difficile a causa della risalita del dollaro, del petrolio e dei tassi di interesse, tre variabili che da alcuni giorni stanno mettendo sotto pressione i listini domestici, ma senza provocare profonde correzioni.

Molto più modesta è stata infatti la discesa degli altri tre listini principali con lo S&P500 che ha lasciato sul terreno lo 0,4%, il Dow Jones lo 0,6% ed il Nasdaq solo un decimo di punto percentuale.

Il VIX interrompe sei sedute consecutive di discesa (-4%) salendo, nelle prime due giornate, complessivamente di un intero punto (+8%) a quota 14,05 punti.

Sul mercato obbligazionario il rendimento del Tbond sale ancora di altri otto punti base fino al 4,26%.

Tra le materie prime, il petrolio mette a segno a metà giornata un guadagno di altri due punti percentuali sfiorando gli 88 dollari, ma chiudendo con un guadagno di circa l’uno per cento poco al di sotto degli $87.

Franano invece i due principali metalli preziosi – oro ed argento – con il metallo giallo che cede un punto percentuale e l’argento addirittura tre, schiacciati dalla rivalutazione del biglietto verde e dall’ascesa dei rendimenti obbligazionari. In caduta libera la gran parte dei titoli del settore minerario.

Sul mercato valutario il dollaro mette a segno la terza seduta di recupero consecutiva guadagnando mezza figura nei confronti della moneta unica fino a 1,073.