A luglio, la raccolta netta complessiva delle reti di consulenza finanziaria è stata pari a circa 2,9 miliardi. Da inizio anno 2023 risulta pari a 28 miliardi, vs 28,8 miliardi nei primi sette mesi del 2022. E’ quanto emerge dalla lettura della nota mensile di Assoreti.
Il dato, in linea con quanto realizzato nel mese precedente, conferma il maggiore orientamento all’investimento in strumenti finanziari amministrati, sui quali confluiscono
risorse nette per 2,9 miliardi ma anche una crescita delle risorse destinate ai prodotti del
risparmio gestito, pari a 348 milioni, in linea con la riduzione delle risorse mantenute sotto
forma di liquidità per 365 milioni.
A luglio il numero di clienti aumenta di 15 mila unità e a fine mese conta 4,8 milioni.
La raccolta netta realizzata sui fondi comuni di investimento, tramite l’attività di distribuzione diretta di quote, si attesta a 71 milioni. Il risultato è attribuibile ai fondi
azionari (144 milioni) e ai fondi obbligazionari (129 milioni) che compensano i deflussi dai
prodotti bilanciati (-228 milioni) e flessibili (-41 milioni).
Bilancio positivo per gli Oicr esteri (143 milioni), mentre sui fondi italiani si conferma la prevalenza dei riscatti (-61 milioni).
Gli investimenti netti realizzati sulle gestioni patrimoniali individuali raggiungono i 330
milioni; le scelte di investimento continuano a privilegiare le gestioni mobiliari (223 milioni)
ma torna positivo il flusso netto di risorse destinato alle gestioni in fondi (106 milioni). Si
conferma negativo il saldo delle movimentazioni realizzate nell’ambito del comparto
assicurativo (-150 milioni), con il coinvolgimento di tutte le tipologie di polizza.
Positiva la raccolta netta sui prodotti previdenziali (98 milioni) e in crescita rispetto a giugno.
Il contributo mensile delle Reti al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, raggiunge così i 175 milioni di euro; da inizio anno l’apporto sale a 3,2 miliardi.
La raccolta netta realizzata sugli strumenti finanziari amministrati continua a coinvolgere i
titoli di Stato (2,6 miliardi) e le obbligazioni corporate (444 milioni); il bilancio è positivo
anche per i certificate (166 milioni), mentre sui titoli azionari prevalgono le vendite (-750
milioni).