Mercati – Eurolistini avanzano ancora nel pomeriggio, Milano accelera a +1%

Le borse europee si mantengono in territorio positivo nel pomeriggio con l’andamento in rialzo di Wall Street.

A Milano, il Ftse Mib avanza dell’1% a 28.526 punti, bene come l’Ibex35 di Madrid (+0,9%), il Cac 40 di Parigi (+0,7%), il Dax di Francoforte (+0,6%) e il Ftse 100 di Londra (+0,2%). Oltreoceano, il Nasdaq sale dello 0,6%, lo S&P500 dello 0,5% e il Dow Jones dello 0,4%.

Tra gli investitori cresce l’attesa per gli importanti appuntamenti dei prossimi giorni, tra i quali il dato dell’inflazione statunitense in uscita mercoledì, che dovrebbe fornire ulteriori segnali su quando la Federal Reserve potrebbe concludere il suo ciclo di strette monetarie, mentre giovedì l’attenzione si sposterà sulla riunione della Bce.

I mercati stanno intanto ancora valutando le parole pronunciate, nel fine settimana, da Janet Yellen. Il segretario al Tesoro ha affermato di essere sempre più fiduciosa che gli Stati Uniti saranno in grado di contenere l’inflazione senza gravi danni al mercato del lavoro, alla luce dei dati che evidenziano un costante rallentamento della corsa dei prezzi e un nuovo afflusso di persone in cerca di lavoro.

Per quanto riguarda, invece, il Vecchio Continente, la Commissione Europea, prendendo atto che “l’economia continua a crescere ma con uno slancio ridotto”, ha rivisto al ribasso le previsioni per quest’anno e il prossimo. Bruxelles stima che nel 2023 il Pil dell’Eurozona registrerà un +0,8% (+1,1% la stima di maggio) e nel 2024 a +1,3% (+1,6% la previsione precedente), dopo il +3,3% del 2022. Inoltre ha tagliato l’outlook sull’Italia a +0,9% quest’anno e +0,8% il prossimo (a maggio era stato stimato rispettivamente +1,2% e +1,1%).

Sul fronte asiatico, sono giunte indicazioni incoraggianti dalla Cina, dove sono emersi segnali che l’economia potrebbe stabilizzarsi dopo una forte recessione, mentre il governatore della Bank of Japan, Kazuo Ueda, ha adottato un approccio più hawkish, accennando alla possibilità di un eventuale cambiamento di politica.

Dall’agenda macro, stamane, è emerso che a luglio la produzione industriale in Italia ha registrato un calo dello 0,7% su base mensile, in peggioramento rispetto al -0,5% di giugno, contro il -0,3% atteso delle attese. La variazione dell’indice rispetto all’anno precedente, corretta dagli effetti di calendario, ha evidenziato una riduzione del 2,1%, a fronte del -0,7% di giugno (rivisto da -0,8%) e del -1,8% atteso.

Sul forex, l’euro/dollaro risale a quota 1,075 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scivola in area 146,2. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,2%) a 90,9 dollari e il Wti (+0,1%) a 87,6 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 175 punti (+2bp), con il rendimento del decennale italiano al 4,38%.

Tornando a Piazza Affari, prosegue il rally di Saipem (+4,4%), seguita da Intesa Sanpaolo (+2,8%), che ha annunciato il riacquisto di obbligazioni perpetue per 503 milioni e l’emissione di un nuovo titolo perpetuo per 1,25 miliardi, e Pirelli (+2,3%). Arretrano invece, in particolare, Recordati (-1,6%), STM (-1,2%), Erg e Interpump, entrambe a -0,6%.