Le borse europee proseguono in rialzo a metà seduta in linea con i futures di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib avanza dello 0,6% a 28.415 punti, bene il Cac 40 di Parigi (+0,5%), il Dax di Francoforte (+0,5%), l’Ibex35 di Madrid (+0,4%) e il Ftse 100 di Londra (+0,3%).
La Commissione Europea, prendendo atto che “l’economia continua a crescere ma con uno slancio ridotto”, ha rivisto al ribasso le previsioni per quest’anno e il prossimo. Bruxelles stima che nel 2023 il Pil dell’Eurozona registrerà un +0,8% (+1,1% la stima di maggio) e nel 2024 a +1,3% (+1,6% la previsione precedente), dopo il +3,3% del 2022. Inoltre ha tagliato l’outlook sull’Italia a +0,9% quest’anno e +0,8% il prossimo (a maggio era stato stimato rispettivamente +1,2% e +1,1%).
Gli investitori stanno anche valutando le parole pronunciate, in un discorso nel fine settimana, da Janet Yellen. Il segretario al Tesoro ha affermato di essere sempre più fiduciosa che gli Stati Uniti saranno in grado di contenere l’inflazione senza gravi danni al mercato del lavoro, alla luce dei dati che evidenziano un costante rallentamento della corsa dei prezzi e un nuovo afflusso di persone in cerca di lavoro.
Il sentiment beneficia intanto anche delle indicazioni incoraggianti provenienti dalla Cina, dove sono emersi segnali che l’economia potrebbe stabilizzarsi dopo una forte recessione. I robusti dati sul credito hanno mostrato che le recenti misure per sostenere il mercato immobiliare potrebbero iniziare a portare a un aumento la domanda di mutui da parte delle famiglie mentre i prestiti alle imprese sono in ripresa.
Focus inoltre sul Giappone dopo le dichiarazioni hawkish del governatore della Bank of Japan, Kazuo Ueda, il quale ha affermato che entro la fine dell’anno l’istituto avrà dati sufficienti per valutare se i salari continueranno ad aumentare, un fattore chiave per stabilire se i tassi debbano rimanere negativi.
Nel frattempo, lo sguardo degli investitori ha iniziato già a focalizzarsi sul dato dell’inflazione statunitense in uscita mercoledì e sulla riunione della Bce di giovedì.
Dall’agenda macro odierna, si rileva intanto che a luglio la produzione industriale in Italia ha registrato un calo dello 0,7% su base mensile, in peggioramento rispetto al -0,5% di giugno, contro il -0,3% atteso delle attese. La variazione dell’indice rispetto all’anno precedente, corretta dagli effetti di calendario, ha evidenziato una riduzione del 2,1%, a fronte del -0,7% di giugno (rivisto da -0,8%) e del -1,8% atteso.
Inoltre, è emerso che ad agosto, secondo il dato preliminare, gli ordinativi di macchine utensili in Giappone hanno registrato un calo del 17,6% su base annua, dopo il -19,7% del dato finale di luglio.
Sul forex, l’euro/dollaro si mantiene a quota 1,073 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen viaggia in area 146,7. Tra le materie prime, petrolio in ribasso con il Brent (-0,3%) a 90,3 dollari e il Wti (-0,6%) a 87 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund oscilla in area 174 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,37%.
Tornando a Piazza Affari, bene Saipem (+3,2%), MPS (+2,8%) e Intesa Sanpaolo (+2,4%), con quest’ultima che riacquista obbligazioni perpetue per 503 milioni ed emette un nuovo titolo perpetuo per 1,25 miliardi. Arretrano invece Ferrari (-1,1%), ERG (-0,7%) e Amplifon (-0,6%).