Nel 1H 2023 il gruppo Esprinet ha registrato ricavi pari a 1.905,8 milioni, in calo del 13% rispetto al pari periodo del 2022, scontando il contesto congiunturale avverso che ha depresso domanda di aggiornamento tecnologico.
Guardando all’andamento delle linee di business in cui opera il Gruppo, nei primi sei mesi dell’anno gli Screens (PC, Tablet e Smartphone) arretrano del 21%, in un mercato che decresce del 7% secondo i dati Context. Anche il segmento dei Devices mostra un rallentamento nel primo semestre (-9%) pressoché in linea con l’andamento del mercato (-8%). Il Gruppo registra invece un incremento del 12% nei segmenti Solutions e Servizi, mentre il mercato, sempre secondo i dati Context, segna un +16%. I ricavi di
Solutions e Servizi, a valle dell’applicazione del principio contabile IFRS 15, salgono a 437,1 milioni e, in coerenza con la strategia del Gruppo di focalizzazione sulle linee di business alto marginanti, la loro incidenza sulle vendite totali sale al 23% (18% nel 2022). Le Solutions si confermano ancora una volta la linea di business che genera più EBITDA Adj.
in valore assoluto: con ricavi pari a circa il 40% degli Screens, più che raddoppiano la
redditività di questa categoria. Nel periodo, i ricavi del segmento Marchi propri diminuiscono del 26%.
L’EBITDA adjusted, calcolato al lordo di costi di natura non ricorrente sostenuti dalla capogruppo in relazione all’accordo tombale raggiunto con l’Agenzia delle Entrate volto a
definire in via stragiudiziale le contestazioni formulate in materia di IVA per i periodi di imposta 2013-2017, si riduce del 34% a 24,9 milioni, con il relativo margine all’1,31% rispetto all’1,74% nello stesso periodo del 2022, scontando l’aumento del peso dei costi operativi (dal 3,53% al 4,22%) in conseguenza principalmente dei fenomeni inflattivi e dell’adeguamento dei contratti collettivi nazionali del lavoro.
L’EBIT adjusted è pari a 15,4 milioni (-48%), con la relativa incidenza allo 0,81% dall’1,35% nello stesso periodo dello scorso anno.
L’EBIT è negativo per 10,9 milioni vs un valore positivo di 29,1 milioni.
L’utile netto adjusted è pari a 6,4 milioni, rispetto a 18,3 milioni nei primi sei mesi del
2022; il risultato netto reported evidenzia una perdita di 26,9 milioni vs un utile netto di 18 milioni.
A fine giugno, l’indebitamento finanziario netto è pari a 207,2 milioni, in aumento rispetto a 83,0 milioni a fine anno 2022.
La società ricorda che il valore della posizione finanziaria netta puntuale è influenzato da fattori tecnici quali la stagionalità del business, l’andamento delle cessioni “pro-soluto” di crediti commerciali (factoring, confirming e cartolarizzazione) e la dinamica dei modelli comportamentali di clienti e fornitori nei diversi periodi dell’anno. Essa, pertanto, non è rappresentativa dei livelli medi di indebitamento finanziario netto osservati nel periodo.
I citati programmi di factoring e cartolarizzazione, i quali definiscono il completo trasferimento dei rischi e dei benefici in capo ai cessionari e contemplano quindi la cancellazione dei crediti dall’attivo patrimoniale in conformità al principio contabile IFRS 9, determinano un effetto complessivo sul livello dei debiti finanziari netti consolidati al 30 giugno 2023 quantificabile in 364,2 milioni (226,4 milioni a fine anno 2022).
Sulla base dei primi segnali di debole domanda registrati anche nel terzo trimestre 2023, il mercato ICT si prevede rimanga sotto pressione anche nel secondo semestre, con migliori prospettive di ripresa a partire dall’inizio del prossimo anno. Considerando pertanto il contesto sfidante e la pressione sui volumi di vendita solo parzialmente compensate dal costante focus sul progressivo miglioramento dei margini di prodotto, il gruppo
rivede la guidance 2023 dell’EBITDA Adj. nella fascia tra i 70 e gli 80 milioni.
CONTESTO CONGIUNTURALE
AVVERSO HA DEPRESSO LA DOMANDA DI AGGIORNAMENTO
TECNOLOGICO, IMPATTANDO SIGNIFICATIVAMENTE SULLE VENDITE