Le borse europee proseguono all’insegna delle vendite a metà seduta, mentre i futures di Wall Street scambiano deboli, nel giorno dell’inflazione statunitense.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,7% a 28.383 punti, debole come l’Ibex35 di Madrid (-1,1%), il Dax di Francoforte (-0,6%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%).
Sul sentiment pesa l’aspettativa che i dati sull’indice statunitense dei prezzi al consumo, in agenda oggi pomeriggio, evidenzieranno una persistenza delle pressioni inflazionistiche, rafforzando i timori che i policy maker dovranno mantenere i tassi di interesse elevati per un periodo di tempo più lungo.
Ad alimentare ulteriormente le incertezze sui prezzi contribuisce anche un report secondo cui la Banca Centrale Europea prevede che l’inflazione nella zona euro rimarrà al di sopra del 3% l’anno prossimo.
Sul fronte asiatico, lo sviluppatore immobiliare Country Garden Holdings ha evitato il default, avendo ricevuto il via libera da parte di alcuni obbligazionisti a prorogare i pagamenti per tre anni.
Dall’agenda macro, nel frattempo, è emerso che a luglio l’indice destagionalizzato della produzione industriale dell’Eurozona su base mensile è calato dell’1,1%, facendo peggio rispetto al -0,9% delle attese e al +0,4% del mese precedente (rivisto da +0,5%).
Su base annua e corretto per l’effetto calendario, l’indice ha segnato una contrazione del 2,2%, a fronte del -0,3% atteso dagli analisti e del -1,1% del mese precedente (rivisto da -1,2%).
Invece, nel Regno Unito, a luglio la produzione industriale ha registrato un calo dello 0,7% su base mensile, in linea con le attese e a fronte del +1,8% del mese precedente. Su base annua, il dato mostra un aumento dello 0,4%, in linea con le attese e in rallentamento rispetto al +0,7% di giugno.
Dal canto suo, la produzione manifatturiera riporta un calo dello 0,8% su base mensile, al di sopra del -1,0% del consensus e contro il +2,4% del mese precedente. Su base annua, la variazione è positiva per il 3,0%, in lieve rallentamento rispetto al +3,1% di giugno ma al di sopra delle attese.
Inoltre, sempre a luglio, la bilancia commerciale del Regno Unito ha messo in evidenza un deficit di 3,446 miliardi di sterline, in miglioramento rispetto ai 4,787 miliardi di giugno oltre le attese (-4,5 mld).
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende in area 1,073 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a quota 147,4. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,6%) a 92,6 dollari e il Wti (+0,6%) a 89,4 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene in area 177 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,45%.
Tornando a Piazza Affari, avanzano in particolare MPS (+1,7%), Iveco (+1,5%), Bper (+0,8%) ed ERG (+0,6%). Arretrano, invece, soprattutto, CNH (-2,9%), Enel (-2,1%), Terna e Interpump (-1,6%).