Mercati – Partenza debole in Europa, a Milano (-0,4%) resistono i titoli bancari

Avvio sottotono per le principali borse europee nel giorno dell’inflazione statunitense.

A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,4% a 28.482 punti, debole come l’Ibex35 di Madrid (-0,5%), il Dax di Francoforte (-0,5%), il Cac 40 di Parigi (-0,4%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%).

Sul sentiment pesa l’aspettativa che i dati sull’indice statunitense dei prezzi al consumo, in agenda oggi pomeriggio, evidenzieranno una persistenza delle pressioni inflazionistiche, rafforzando i timori che i policy maker dovranno mantenere i tassi di interesse elevati per un periodo di tempo più lungo.

Ad alimentare ulteriormente le incertezze sui prezzi contribuisce anche un report secondo cui la Banca Centrale Europea prevede che l’inflazione nella zona euro rimarrà al di sopra del 3% l’anno prossimo.

Sul fronte asiatico, lo sviluppatore immobiliare Country Garden Holdings ha evitato il default, avendo ricevuto il via libera da parte di alcuni obbligazionisti a prorogare i pagamenti per tre anni.

Dall’agenda macro, occhi anche sulla produzione industriale dell’Eurozona.

Nel frattempo, è emerso che a luglio la produzione industriale nel Regno Unito registra un calo dello 0,7% su base mensile, in linea con le attese e a fronte del +1,8% del mese precedente. Su base annua, il dato mostra un aumento dello 0,4%, in linea con le attese e in rallentamento rispetto al +0,7% di giugno.

Sempre a luglio la produzione manifatturiera riporta un calo dello 0,8% su base mensile, al di sopra del -1,0% del consensus e contro il +2,4% del mese precedente. Su base annua, la variazione è positiva per il 3,0%, in lieve rallentamento rispetto al +3,1% di giugno ma al di sopra delle attese.

Inoltre, a luglio la bilancia commerciale del Regno Unito ha messo in evidenza un deficit di 3,446 miliardi di sterline, in miglioramento rispetto ai 4,787 miliardi di giugno oltre le attese (-4,5 mld).

Infine, sul fronte macro, si rileva che ad agosto l’indice dei prezzi alla produzione in Giappone ha riportato un +0,3% su base mensile, a fronte del +0,2% del consensus e del +0,1% del mese precedente. Su base annua, l’indice ha registrato un incremento del 3,2%, leggermente inferiore alla stima degli analisti (+3,3%) e in rallentamento dal +3,4% di luglio (rivisto da +3,6%).

Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende in area 1,074 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a quota 147,3. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 92,3 dollari e il Wti (+0,4%) a 89,2 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte in area 177 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,43%.

Tornando a Piazza Affari, tiene meglio, in avvio, il settore bancario con Bper (+1,2%), MPS (+0,2%), Intesa SP e Banco BPM, entrambe +0,1%, dopo che l’Abi ha espresso la propria contrarietà alla tassa sui extra-profitti, con il direttore generale Giovanni Sabatini che ha affermato che “l’imposta straordinaria solleva dubbi di compatibilità con i precetti costituzionali”. Arretrano, invece, soprattutto, CNH (-1,9%), Diasorin, STM e Amplifon, tutte e tre a -1,2%.