Seduta in denaro per le principali borse asiatiche, fatta eccezione per i listini cinesi, dopo la chiusura positiva di ieri a Wall Street.
In Cina, Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,4% e lo 0,3%. Avanzano invece Hong Kong (+1%) e il Giappone con il Nikkei a +1,3% e il Topix a +1,2%.
Oltreoceano, Nasdaq e S&P500 hanno guadagnato lo 0,8% e il Dow Jones l’1%.
Il sentiment ha beneficiato dei dati di agosto sulla produzione industriale cinese e sulle vendite al dettaglio che hanno superato le stime, evidenziando che le precedenti misure di stimolo stanno iniziando ad avere effetto.
In dettaglio, la produzione industriale è aumentata del 4,5% su base annua, oltre le attese (+3,9%), registrando un’accelerazione rispetto al mese di luglio (+3,7%).
Le vendite al dettaglio, invece hanno registrato un incremento del 4,6% annuo, in accelerazione oltre le attese (+3,0%) rispetto al dato di luglio (+2,5%).
In tema di politica monetaria, la Banca Popolare Cinese ha mantenuto invariato il tasso di interesse sul suo strumento di prestito a medio termine a un anno e ha aggiunto ulteriore liquidità ai mercati attraverso un prestito chiave per il decimo mese per contribuire ad allentare le condizioni.
Sul fronte macro, da segnalare inoltre che l’indice sull’attività del settore terziario del Giappone ha registrato a luglio un aumento dello 0,9% su base mensile, a fronte del +0,3% atteso e del -0,7% del mese precedente (dato rivisto da -0,4%).
Sul forex, intanto, l’euro/dollaro risale a quota 1,066 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen resta stabile in area 147,6. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,7%) a 94,4 dollari e il Wti (+0,8%) a 90,9 dollari al barile.