Le borse europee si mantengono toniche a metà seduta, mentre i futures di Wall Street viaggiano cauti, all’indomani della Bce e in scia ai segnali incoraggianti provenienti dalla Cina.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,7% a 29.071 punti, bene come l’Ibex35 di Madrid (+0,6%), il Ftse 100 di Londra (+0,7%), il Dax di Francoforte (+1%) e il Cac 40 di Parigi (+1,5%).
Oggi è il “giorno delle quattro streghe” che vede la contemporaneamente scadenza di quattro tipologie di contratti derivati ovvero opzioni e futures su indici, opzioni e futures su singoli titoli, con la possibilità che si registrino nella seduta picchi nei volumi e nella volatilità.
Gli investitori sembrano intanto aver apprezzato la decima stretta consecutiva da parte della Bce nella convinzione che possa essere l’ultima, con l’Eurotower che ha portato il tasso sui depositi al 4% (il massimo storico) e quello sui rifinanziamenti principali al 4,5%.
La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha sottolineato che la decisione è stata presa dalla maggioranza del board, non escludendo ulteriori rialzi alle prossime riunioni, precisando che ogni decisione si baserà sui dati economici.
A sostenere il sentiment contribuisce anche la decisione della People’s Bank of China di ridurre per la seconda volta il tasso di riserva obbligatoria delle banche dello 0,25% al 7,4%, al fine da liberare ulteriore liquidità a supporto dell’economia cinese, e di aver lasciato invariati i tassi sui prestiti a medio termine.
Inoltre, gli operatori guardano con fiducia ai segnali macro provenienti dal Paese asiatico che ha visto ad agosto una produzione industriale aumentata del 4,5% su base annua, oltre le attese (+3,9%), registrando un’accelerazione rispetto al mese precedente (+3,7%). Il dato da inizio anno evidenzia un aumento del 3,9% tendenziale, al di sopra del consensus e del dato di luglio, entrambi +3,8%.
Nello stesso mese, le vendite al dettaglio cinesi hanno registrato un aumento del 4,6% annuo, in accelerazione oltre le attese (+3,0%) rispetto al dato di luglio (+2,5%). Da inizio anno il dato segna un incremento del 7,0%, oltre il +6,8% del consensus ma in rallentamento rispetto al mese precedente (+7,3%).
Sempre sul fronte macro, ma in Europa, nel frattempo, è emerso ad agosto l’indice dei prezzi al consumo della Francia ha registrato un aumento dell’1% su base mensile, in linea con il consensus e il dato preliminare. Anno su anno il dato è salito del 4,9%, leggermente superiore alle attese degli analisti e la rilevazione preliminare, entrambi a +4,8%. A luglio il dato finale aveva registrato un +0,1% m/m e +4,3% a/a.
In Italia, invece, la lettura finale dell’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo ha registrato ad agosto un rialzo del 5,5% su base annua, in linea al consensus e al dato preliminare. La lettura finale di luglio indicava un incremento del 6,3%.
Da monitorare poi, nel pomeriggio, oltreoceano, l’indice manifatturiero New York Empire State di settembre, la produzione industriale di agosto e il sentiment Università Michigan di settembre preliminare.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a quota 1,066 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 147,8. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,2%) a 93,9 dollari e il Wti (+0,3%) a 90,4 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene in area 176 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,41%.
Tornando a Piazza Affari, bene Recordati (+2,6%), seguita da Bper, Diasorin e Banco Bpm, tutte e tre a +2%. Arretra in particolare invece Amplifon (-1,5%).