Nel 1H 2023 il gruppo Gibus ha registrato ricavi pari a 50,6 milioni, in crescita dell’11,2% rispetto al 30 giugno 2022, performance attribuibile al contributo del Gruppo LEINER, acquisito il 30 settembre 2022 e consolidato a partire dal 1° ottobre 2022.
I ricavi incrementali riconducibili al Gruppo LEINER sono pari a 13,2 milioni, di cui 2,3 milioni generati dalla controllata Schirmherrschaft Vertriebs che opera vendite dirette ai clienti finali esclusivamente nella ristorazione e nell’industria alberghiera.
L’EBITDA è pari a 9,3 milioni, in calo del 5,1%, con il relativo margine sceso al 18,4% dal 21,6% al 30 giugno 2022, nonostante la diminuzione dei volumi, l’andamento dei prezzi delle materie prime e gli importanti investimenti operativi effettuati per porre le basi della crescita dei prossimi anni nei mercati di riferimento.
L’EBIT segna una contrazione del 29,6% a 6,2 milioni, dopo ammortamenti e svalutazioni aumentati di 1,1 milioni a 2,7 milioni.
Gli oneri finanziari netti assommano a 0,7 milioni, vs proventi netti pari a 1,2 milioni nel periodo di confronto, una dinamica che sconta soprattutto l’aumento dell’indebitamento bancario per supportare l’acquisizione del Gruppo LEINER.
L’utile netto si riduce del 55,7% a 3,3 milioni, dopo imposte pari a 2,3 milioni (2,7 milioni al 30 giugno 2022).
L’indebitamento finanziario netto aumenta a 27,5 milioni da 22,9 milioni a fine anno 2022, principalmente per la distribuzione del dividendo 2023 (competenza 2022 per 2,5
milioni) e per effetto del contratto di ricessione dei crediti fiscali stipulato a maggio 2023, che ha comportato un anticipo finanziario a giugno 2023.
La società riporta che “Nonostante il contesto economico di forte incertezza sia a livello nazionale che internazionale, l’andamento favorevole dei prezzi delle principali materie prime permette di rimanere positivi sui livelli di marginalità e di programmare una riduzione delle immobilizzazioni a livello di magazzino, che nello scorso esercizio avevano raggiunto livelli molto alti a causa delle politiche di accaparramento per scarsità di molti materiali e del livello altissimo dei prezzi. Pur ai livelli d’interesse molto elevati che
registriamo attualmente, l’indebitamento della società risulta ampiamente sostenibile e la
disponibilità di cassa estremamente capiente.”
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