Le borse europee accelerano a metà seduta mentre i future di Wall Street viaggiano in leggero rialzo con lo sguardo che resta sulla Fed e sull’agenda macroeconomica.
A Milano, il Ftse Mib segna un progresso dell’1% a 29.057 punti, bene come Ibex35 di Madrid (+1,1%), Ftse 100 di Londra (+0,7%), Dax di Francoforte (+0,6%) e Cac 40 di Parigi (+0,4%).
Gli investitori monitoreranno con attenzione quanto emergerà stasera dalla Fed e dalla successiva conferenza stampa del presidente Jerome Powell.
Nonostante i mercati diano oramai per scontata la decisione della banca centrale americana di lasciare invariati i tassi d’interesse durante questa riunione, gli shock dal lato dell’offerta, a partire dall’aumento dei prezzi del petrolio, rischiano di alimentare ulteriormente l’inflazione frenando nel contempo la crescita economica e portando l’istituto ad affrontare nuovi ostacoli.
Domani l’attenzione si concentrerà sulla Bank of England alla luce soprattutto di quanto emerso stamattina con un indice dei prezzi al consumo britannico aumentato ad agosto del 6,7% rispetto all’anno precedente, al ritmo più lento in 18 mesi e inferiore al +7% previsto dagli analisti.
Nel frattempo, i mercati hanno abbassato la probabilità a meno del 60%, rispetto alla precedente stima del 90%, che la banca centrale inglese opterà, nella riunione di domani, per un aumento del costo del denaro da 25 punti base, mentre cresce l’aspettativa che l’istituto si sta avvicinando alla fine del suo ciclo di strette monetarie.
Dal lato geopolitico, restano sotto i riflettori le relazioni tra Cina e Russia, dopo l’annuncio che il presidente Vladimir Putin si recherà a ottobre a Pechino per colloqui con il leader Xi Jinping.
Sul forex, intanto, l’euro/dollaro risale a quota 1,069 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 148. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1%) a 93,4 dollari e il Wti (-1,1%) a 89,5 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 176 punti (-2 bp), con il rendimento del decennale italiano al 4,48%.
Tornando a Piazza Affari, corre ancora Amplifon (+4,6%) dopo l’upgrade da parte di HSBC da Hold a Buy, con target price aumentato da 30 a 35 euro. Seguono Diasorin (+4,4%) e Unicredit (+3,9%) con quest’ultima che intende lanciare una tranche del programma di riacquisto di azioni proprie 2023 per un massimo di 2,5 miliardi. Arretrano invece soprattutto Saipem (-2%), Leonardo (-1,4%) e Tenaris (-1,3%).