Le borse europee chiudono in calo, simili all’andamento di Wall Street, con l’attenzione degli investitori rivolta alle banche centrali e all’agenda macroeconomica.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 28.709 punti (-1,8%), in ribasso come il CAC 40 di Parigi (-1,6%), il Dax di Francoforte (-1,3%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,0%) e il Ftse di Londra (-0,7%).
Oltreoceano, il Nasdaq cede l’1,2%, lo S&P 500 l’1,0%, il Dow Jones lo 0,4%.
La Bank of England ha mantenuto invariati i tassi d’interesse al 5,25%, dopo 14 rialzi consecutivi, una decisione a sorpresa, influenzata dai dati di ieri sull’inflazione nel Regno Unito, che avevano evidenziato un rallentamento inatteso.
Decisione che fa eco a quella della Fed, che ieri sera ha confermato il costo del denaro nell’intervallo tra il 5,25 e il 5,5%, ai massimi da 22 anni.
Sul sentiment pesano ancora le parole pronunciate, nella conferenza stampa a valle del meeting FOMC, dal Chairman della Fed, Powell, il quale ha affermato che al momento è da considerarsi probabile un nuovo rialzo dei tassi da qui a fine anno.
Una aspettativa “hawkish” ulteriormente rafforzata dagli ultimi dati macro Usa odierni che confermano la solidità del mercato del lavoro a stelle e strisce con richieste settimanali di disoccupazione scese più delle attese a 201mila unità, ai minimi da gennaio.
Sempre sul fronte macro, ma a livello continentale, è intanto emersa una lettura preliminare di settembre dell’indice riguardante la fiducia dei consumatori dell’Eurozona a -17,8 punti, al di sotto del dato finale di luglio (-16 punti) e del consensus (-16,5 punti).
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,066, mentre il dollaro/yen scende a 147,4. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,3%) a 93,8 dollari e il Wti (+0,6%) a 90,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale in area 180 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,54%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Unicredit (+2,4%), Banco BPM (+1,7%), Monte Paschi (+0,5%), Amplifon (+0,3%), mentre arretrano in particolare Recordati (-5,3%), Hera (-4,8%), Ferrari (-4,7%), Interpump Group (-4,3%).