MERCATI USA – Appesantiti dalla Federal Reserve

Wall Street tiene e resiste ballando per tutta la prima parte della seduta tra un lieve segno positivo e negativo in attesa dell’esito del meeting del FOMC, il board della Banca Centrale domestica che decide la politica economica del Paese.

La decisone scontata di mantenere i tassi invariati viene tuttavia appesantita dalle parole del chairman – Jeson Powell – il quale annuncia che ci sarà probabilmente un nuovo rialzo entro fine anno per contrastare l’inflazione ancora elevata.

Gli indici iniziano immediatamente a scivolare e perdono in due ore quasi un punto percentuale nella maggior parte dei casi chiudendo sui minimi intraday.

L’esito finale vede S&P500 e Russell in calo di quasi l’uno per cento, il Nasdaq di un punto e mezzo percentuale, mentre solo il Dow Jones si salva contenendo la discesa allo 0,2%.

In rosso tutti i principali titoli tecnologici con perdite che oscillano tra il due e tre per cento per Apple, Nvidia, Microsoft e Alphabet (Google).

VIX in rialzo del sette per cento a quota 15,1 punti.

Sul mercato obbligazionario i rendimenti scendono inizialmente fino al a 4,31% per il decennale governativo il quale, tuttavia, recupera risale fino al 4,37%, chiudendo con un rialzo di un punto base, in scia alla riunione della Federal Reserve.

Tra le materie prime il petrolio arresta il lungo rialzo scivolando di un punto percentuale al di sotto dei 90 dollari al barile.

Powell smorza invece il rialzo iniziale dei due principali metalli preziosi – oro ed argento – con l’oro che azzera i progressi nel finale e l’argento che li dimezza a meno di un punto percentuale.

Sul mercato valutario il dollaro recupera lo scivolone iniziale nei confronti della moneta unica fino a 1,073 risalendo nel finale fino a 1,066, in scia alla possibilità di nuovi ulteriori rialzi dei tassi di interesse.