Mercati USA – Previsto avvio in flessione all’indomani della Fed

I futures sull’azionario americano oscillano tra il -1,2% del Nasdaq e il -0,6% del Dow Jones, preannunciando un avvio in ribasso a Wall Street, all’indomani della decisione sui tassi della Federal Reserve.

Chiusura ieri negativa per i principali indici oltreoceano, condizionati dal tono hawkish della Fed, con il Nasdaq e lo S&P 500 in calo rispettivamente dell’1,5% e 0,9%. Contrazione decisamente più moderata per il Dow Jones, che ha terminato a -0,2%.

Come ampiamente previsto, il Federal Market Open Committee ha deciso di mantenere i tassi d’interesse invariati, nell’intervallo 5,25-5,5%. Allo stesso tempo, nella conferenza stampa a valle del meeting FOMC, il presidente Powell ha affermato che al momento è da considerarsi probabile un nuovo rialzo dei tassi da qui a fine anno.

Sul fronte delle stime, la Fed ha rivisto al rialzo la crescita del PIL americano, prevedendo un +2,1% nel 2023, a fronte del +1% previsto a giugno, un +1,5% per il 2024 e un +1,8% per il 2025.

L’inflazione è attesa tornare all’obiettivo del 2% soltanto nel 2026, mentre alla fine di quest’anno è indicata ancora al 3,3%. L’inflazione core è rivista al 3,7% nel 4Q23 rispetto al 3,9% previsto a giugno.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, la Fed prevede un tasso di disoccupazione al 3,8% per il 2023, per poi salire al 4,1% nel 2024 (aggiornato al ribasso rispetto a stima di giugno).

A proposito di mercato del lavoro, dall’agenda macro di oggi è emerso che nella settimana al 16 settembre le nuove richieste di disoccupazione sono risultate pari a 201mila, in calo rispetto alle 221mila (rivisto da 220mila) della settimana precedente e al di sotto delle 225mila delle attese.

Attesi in giornata anche i dati di agosto sulle vendite di case esistenti negli Stati Uniti e il Leading Index del Conference Board.