Mercati – Attesa apertura sotto la parità per gli eurolistini

Prevista partenza negativa per le principali borse europee, con l’attenzione che resta rivolta alle banche centrali e all’agenda macro economica.

Chiusura in calo ieri per Wall Street con il Dow Jones che ha ceduto l’1,1%, lo S&P500 l’1,6% e il Nasdaq l’1,8%.

Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato in calo dello 0,7%, Shanghai viaggia a +1,4% e Hong Kong a +1,7%.

Occhi sulla Bank of Japan che ha confermato la sua politica monetaria ultra espansiva, in linea con le attese, mantenendo invariati i tassi d’interesse a breve a -0,1% e la curva di controllo dei rendimenti.

Nonostante la banca centrale giapponese abbia ribadito l’aspettativa che l’inflazione sta rallentando, tra gli investitori restano le incertezze ulteriormente alimentate da un indice dei prezzi al consumo giapponese nazionale di agosto in rialzo oltre le attese del 3,2% a/a (stima +3%) seppur in leggero calo rispetto al precedente +3,3%.

Il tutto all’indomani della decisione della Bank of England che ha mantenuto invariati i tassi d’interesse al 5,25%, dopo 14 rialzi consecutivi, una decisione a sorpresa, influenzata dai dati di ieri sull’inflazione nel Regno Unito, che avevano evidenziato un rallentamento inatteso.

Mossa che fa eco a quella della Fed, che mercoledì ha confermato il costo del denaro, come già avvenuto a luglio, al range tra il 5,25 e il 5,5%, ai massimi da 22 anni.

Nel frattempo gli operatori stanno ancora metabolizzando quanto emerso dalle parole del presidente Powell che ha affermato che la banca centrale americana è pronta ad alzare ancora i tassi se appropriato.

Intanto sul fronte macro, è emerso che nel Regno Unito, ad agosto, le vendite al dettaglio, incluso il carburante, hanno registrato un incremento su base mensile dello 0,4%, leggermente inferiore rispetto alle attese (+0,5%), dopo il -1,1% di luglio (rivisto da -1,2%). Su base annua, il dato segna un calo del 1,4% (consensus -1,2%), dopo il -3,1% del mese precedente (rivisto da -3,2%).

In giornata sono poi attesi gli indici PMI di settembre (preliminare) di Francia, Germania, Eurozona, Regno Unito e Stati Uniti.