I conti relativi ai primi sei mesi del 2023 di Fine Foods, con una crescita a doppia cifra di fatturato ed Ebitda, delineano un quadro di solidità che permette al Gruppo di guardare con ottimismo alla restante parte dell’anno. Confermata l’attenzione alle tematiche ESG nell’ottica della creazione di valore a lungo termine a beneficio degli stakeholder, contribuendo allo sviluppo e al benessere delle comunità in cui è inserita.
Food e Pharma trainano il fatturato, forte crescita in Italia e all’estero
Fine Foods ha chiuso il primo semestre 2023 con ricavi consolidati da contratti con clienti aumentati del 26,7% rispetto a H1 2022 e pari a 127,5 milioni, portando la crescita media annua dal primo semestre 2020 (CAGR 2020-23) al +19,1%.
Entrando nel dettaglio della composizione del fatturato si rileva come la Business Unit Food, che ha inciso maggiormente con un peso del 59,2% sul totale, abbia apportato ricavi per 75,4 milioni, con un incremento del 32,8%.
Dinamica positiva anche per l’area Pharma, con un giro d’affari salito del 34,9% a 34,8 milioni (27,3% del totale).
Queste due Business Unit, come sottolinea Giorgio Ferraris, Amministratore Delegato di Fine Foods & Pharmaceuticals N.T.M., “hanno ormai quasi completamente superato le difficoltà derivanti dall’andamento economico e geopolitico internazionale”.
Per quanto riguarda la Business Unit Cosmetica, il fatturato ha subito una leggera flessione, passando da 18 milioni al 30 giugno 2022 a 17,2 milioni al 30 giugno 2023, avendo scontato anche la dismissione di alcune linee di business non più ritenute strategiche dal Management, e una riorganizzazione delle società acquisite in questa area e che, aggiunge l’AD, “sarà presumibilmente completata entro la fine del 2023.”
Fine Foods, pur ribadendo una forte vocazione territoriale, avendo mantenuto le attività operative e produttive in Italia, in particolare nelle aree dove sono storicamente ubicati gli stabilimenti del Gruppo, cluster di eccellenza a livello europeo nei propri mercati di riferimento, conferma la sua dimensione internazionale, con la maggior parte dei prodotti destinati all’esportazione e clienti del calibro di importanti multinazionali a livello continentale e oltre.
Una significativa ripresa della marginalità
Solido risultato per Fine Foods anche sul fronte della redditività con un EBITDA balzato del 61% a 12,6 milioni e con il relativo margine sui ricavi salito al 9,9% dal 7,8% del primo semestre 2022.
Dinamiche della marginalità che hanno nel complesso beneficiato principalmente della riduzione dell’impatto sul fatturato dei costi del personale e dell’energia, nonché del migliore assorbimento di costi fissi sui ricavi.
La società valuta, in ogni caso, che il costo dell’energia anche nel primo semestre 2023 risulta essere ancora percentualmente più elevato rispetto al costo storico, stimando tale incidenza in quasi 0,6 punti percentuali sull’EBITDA, pari a circa 0,8 milioni che porterebbe l’EBITDA a 13,4 milioni, con una marginalità del 10,5%.
Segnali positivi dall’outlook, conferma forte attenzione alla sostenibilità
Fine Foods guarda con fiducia al futuro in scia al positivo andamento del primo semestre che trova conferma in un consistente portafoglio ordini e che permette alla società di confermare un outlook “più che positivo anche per il secondo semestre”, come ricorda l’AD Ferraris.
Il tutto in un contesto comunque che, seppur in ripresa, resta penalizzato da inflazione, condizioni di finanziamento restrittive e costo dell’energia.
Il Management è inoltre “ragionevolmente certo di proseguire con il trend di miglioramento della marginalità, anche in considerazione dei risultati conseguiti nel periodo successivo alla data di chiusura del semestre”.
Obiettivi che Fine Foods intende raggiungere continuando a sviluppare il business lungo le tre direttrici principali – Food, Pharma e Cosmetica – attraverso il potenziamento dell’attività in capo a tutte le funzioni aziendali, monitorando nel contempo il mercato al fine di cogliere eventuali opportunità di crescita anche per linee esterne.
Tutto ciò sempre accompagnato da una forte attenzione ai temi ESG per un futuro equo e sostenibile nell’ottica della creazione di valore a lungo termine a beneficio degli stakeholder, contribuendo allo sviluppo e al benessere delle comunità in cui è inserita.
Un approccio che trova la sua piena espressione nei sei pilastri della Strategia di Sostenibilità del Gruppo, ovvero un piano concreto, fatto di azioni e progetti nella consapevolezza di quanto sia “importante usare in modo efficiente le risorse naturali e ridistribuirle in modo equo fra la popolazione, evitando pertanto modelli di produzione e consumo che comportino un notevole spreco di risorse naturali nonché il danneggiamento degli ecosistemi a livello globale”.