Mercati – Europa prosegue debole a metà seduta, Piazza Affari -0,6%

Le borse europee proseguono deboli a metà seduta in linea con l’andamento dei future di Wall Street.

A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,6% a 28.200 punti, negativo come il Cac 40 di Parigi (-0,7%) e il Dax di Francoforte (-0,7%). Resistono invece l’Ibex35 di Madrid (+0,1%) e il Ftse 100 di Londra (0,0%).

Persistono i timori che l’aumento dei prezzi del petrolio alimenti l’inflazione, ostacolando una riduzione dei tassi in tempi brevi. A ciò si aggiungono i commenti hawkish di alcuni funzionari della Federal Reserve.

Il presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, ha infatti dichiarato di aspettarsi che i tassi di interesse statunitensi aumenteranno nuovamente quest’anno considerando la robustezza dell’economia Usa.

Parole che fanno eco alle indicazioni della scorsa settimana da parte della numero uno dell’istituto di Boston, Susan Collins, la quale ha affermato che un ulteriore inasprimento “non è certamente fuori discussione” e del governatore Michelle Bowman secondo cui sarà probabilmente necessario più di un aumento del costo del denaro.

Sempre sul fronte monetario, la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha ribadito ieri, in occasione di un’audizione al Parlamento Europeo, che le decisioni future saranno prese in base ai dati e che la politica sarà restrittiva per il tempo necessario, con l’attesa che tassi alti a lungo riporteranno l’inflazione al 2%.

Gli investitori restano intenti a valutare anche le conseguenze nel caso in cui il Congresso Usa non riuscisse a raggiungere un accordo sulla spesa per l’anno fiscale 2024 al fine di evitare lo shutdown, ovvero la chiusura degli uffici federali, il prossimo 1° ottobre. Moody’s ha intanto avvertito che tale evento avrebbe ripercussioni negative sul rating creditizio dell’America.

Infine, sul sentiment continuano a pesare le turbolenze del settore immobiliare cinese dopo che il gruppo China Evergrande non ha rimborsato un’obbligazione onshore in yuan e gli ex dirigenti sono stati arrestati, alimentando i timori sull’accumulo di nuovi debiti nel comparto e le preoccupazioni sull’andamento della seconda maggiore economia mondiale e quindi sulla crescita globale.

Dall’agenda macro, nel pomeriggio, occhi oltreoceano su Fiducia consumatori Conference Board e Indice manifatturiero Fed Richmond di settembre.

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla in area 1,06 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a quota 148,9. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,8%) a 91,1 dollari e il Wti (-0,9%) a 88,9 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 190 punti (+4bp), con il rendimento del decennale italiano al 4,69%.

Tornando a Piazza Affari, bene Iveco (+1,4%), Banca Generali (+1,1%), Mediobanca e Azimut, entrambe +0,7%, mentre arretrano in particolare Nexi (-3,4%), Mps (-2,9%) e Moncler (-2,6%).