Mercati – Partenza in calo per il Vecchio Continente con Milano a -0,8%

Apertura in negativo per le borse europee con l’attenzione che resta sul settore immobiliare cinese e sull’evoluzione della politica monetaria.

A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,8% a 28.161 punti, così come il Cac 40 di Parigi (-0,8%), l’Ibex35 di Madrid (-0,7%), il Dax di Francoforte (-0,7%) e il Ftse 100 di Londra (-0,3%).

Continuano a pesare le turbolenze del settore immobiliare cinese dopo che il gruppo China Evergrande non ha rimborsato un’obbligazione onshore in yuan e gli ex dirigenti sono stati arrestati, alimentando i timori sull’accumulo di nuovi debiti nel comparto e le preoccupazioni sull’andamento della seconda maggiore economia mondiale e quindi sulla crescita globale.

In Giappone, i funzionari della banca centrale del Paese hanno intanto ribadito che gli stimoli sono ancora necessari.

Sempre in tema di politica monetaria, persistono i timori che l’aumento dei prezzi del petrolio alimenti l’inflazione, ostacolando una riduzione dei tassi in tempi brevi. A ciò si aggiungono i commenti hawkish di alcuni funzionari della Federal Reserve.

Il presidente della Federal Reserve Bank di Minneapolis, Neel Kashkari, ha dichiarato di aspettarsi che i tassi di interesse statunitensi aumenteranno nuovamente quest’anno, data la robusta economia.

Parole che hanno fatto eco ai commenti della scorsa settimana del presidente della Fed di Boston Susan Collins, che ha affermato che un ulteriore inasprimento “non è certamente fuori discussione”, mentre il governatore della Fed Michelle Bowman ha segnalato che probabilmente sarà necessario più di un aumento. Il capo della Fed Bank di Chicago, Austan Goolsbee, nel frattempo, ha detto lunedì che è ancora possibile per gli Stati Uniti evitare una recessione.

Infine, negli Usa, gli investitori restano intenti a valutare anche le conseguenze nel caso in cui il Congresso non riuscisse a raggiungere un accordo sulla spesa per l’anno fiscale 2024 al fine di evitare lo shutdown, ovvero la chiusura degli uffici federali, il prossimo 1° ottobre. Moody’s ha intanto avvertito che tale evento avrebbe ripercussioni negative sul rating creditizio dell’America.

Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende in area 1,057 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a quota 149,1. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1,1%) a 90,8 dollari e il Wti (-1,2%) a 88,6 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte in area 187 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,68%.

Tornando a Piazza Affari, tengono in avvio Unipol e Banca Generali (+0,2%), Azimut e Generali Assicurazioni (+0,1%), mentre arretrano in particolare Moncler e Nexi (-2,6%), Italgas (-2,5%) e Snam a -1,6%.