Mercati asiatici – Acquisti diffusi

Seduta in denaro per le principali borse asiatiche nonostante la chiusura in rossoo di ieri a Wall Street.

In Cina, Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,4% e lo 0,7%, così come Hong Kong (+0,7%); un po’ più indietro il Giappone, con Nikkei a +0,2% e Topix a +0,3%.

Oltreoceano, il Nasdaq ha lasciato sul terreno l’1,6%, seguita a ruota dallo S&P500 (-1,5%) e dal Dow Jones (-1,1%).

Il sentiment resta condizionato dalle turbolenze del settore immobiliare cinese oltre che dalla prospettiva di un regime a tassi alti a lungo, alimentato dalle dichiarazioni hawkish di diversi funzionari della Federal Reserve.

Nel frattempo, i leader democratici e repubblicani del Senato hanno concordato un piano per mantenere il governo aperto fino a metà novembre e fornire 6 miliardi di dollari in assistenza all’Ucraina. Il piano per evitare lo shutdown il 1° ottobre deve ancora superare lo stallo alla Camera.

Tornando in Asia, sul fronte macro, ad agosto, secondo il dato finale della Japan Machine Tool Builders Association (Jmtba), gli ordinativi di macchine utensili in Giappone hanno registrato un calo del 17,6% su base annua, confermando la rilevazione preliminare. Il dato finale di luglio indicava un -19,7% anno su anno.

Sempre in Giappone, a luglio il Leading Index (finale) giapponese si è attestato a 108,2 punti, al di sopra dei 107,6 punti del dato preliminare. A giugno il Leading Index (finale) si era fissato a 108,9 punti.

Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende in area 1,056, mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a quota 149,1, mantenendo gli operatori in allerta per qualsiasi passo in avanti da parte dei funzionari giapponesi per valutare se un intervento a sostegno della valuta è all’orizzonte. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,7%) a 93,1 dollari e il Wti (+1%) a 91,3 dollari al barile.