MERCATI USA – Accentuano la correzione

Wall Street torna a scendere ma con più decisione dopo aver rotto alcuni importanti supporti tecnici, affossata ancora dal mix del rialzo dei tassi di interesse, della risalita del dollaro e del petrolio.

Il Nasdaq risulta il listino più penalizzato con una discesa del 1,6%, seguita a ruota dallo S&P500 che cede un punto e mezzo percentuale, scivolando al di sotto anche dei 4.300 punti, dal Russell 2000 (-1,4%) e dal Dow Jones (-1,1%) il quale si conferma l’indice più resistente in queste ultime sedute.

Tutti e quattro gli indici principali terminano molto vicini ai minimi intraday, incapaci di imbastire alcuna reazione durante la giornata di contrattazioni.

In calo tutta la pattuglia dei principali titoli tecnologici a larga capitalizzazione con in testa Amazon la quale cede quattro punti percentuali.

Esplode la volatilità con l’indice VIX che sale del dodici per cento a quota 18,95 punti, raggiungendo un massimo intraday di 19,5.

Sul mercato obbligazionario i rendimenti continuano a salire con il Tbond che guadagna altri due punti base chiudendo al 4,57%. Nuovo massimo registrato dal titolo biennale dal 2006.

Tra le materie prime il petrolio parte negativo e scivola inizialmente al di sotto degli 89 dollari al barile, ma recupera tutto il disavanzo nel finale mettendo a segno un progresso di oltre un punto percentuale fino a $91.

Giornata invece ancora complicata per i due principali metalli preziosi che seguono il destino del mercato azionario. Entrambi i due metalli cedono un punto percentuale trascinando alcuni titoli del settore ai minimi degli ultimi cinque anni.

Sul mercato valutario, il dollaro continua la sua marcia rialzista e termina nei confronti della moneta unica a 1,056. Deboli anche lo yen giapponese il quale sfonda al ribasso anche quota 149 rispetto alla divisa statunitense e la lira turca che mette a segno il nuovo minimo assoluto verso il biglietto a verde a 27,35.