MERCATI USA – Recuperano nel finale

Wall Street registra un’altra giornata complicata, afflitta inizialmente dal solito leitmotiv del mix del rialzo dei tassi di interesse, della risalita del dollaro e del petrolio che ormai la attanaglia in una morsa da inizio mese.

Anche nella giornata di ieri i quattro listini principali hanno iniziato a scivolare toccando nuovi minimi di periodo. Sul finale c’è stata tuttavia una reazione tecnica che ha consentito ad almeno tre di loro di chiudere in verde.

Il bilancio finale registra il Russell 2000 come l’indice più brillante con un progresso dell’1,0%, seguito dal Nasdaq (+0,2%). Termina invece invariato lo S&P500, mentre il solo il Dow Jones (-0,2%) chiude in rosso.

In after hours Micron Technology cede il 3,8% dopo aver dichiarato nel trimestre perdite superiori alle attese.

Indice VIX in calo del quattro per cento a quota 18,2 punti, dopo aver raggiunto un massimo intraday di 19,7.

Sul mercato obbligazionario i rendimenti continuano a salire con il Tbond che guadagna altri sei punti base chiudendo al 4,63%.

Tra le materie prime nuovo forte balzo del petrolio che realizza un guadagno di oltre tre punti percentuali salendo a 93,5 dollari al barile.

Giornata invece ancora molto complicata per i due principali metalli preziosi che soffrono sia la forza del dollaro che la veloce salita dei rendimenti obbligazionari. Entrambi i due metalli cedono un punto percentuale con l’oro che torna a chiudere al di sotto del supporto tecnico a quota 1.900 dollari l’oncia.

Sul mercato valutario, il dollaro continua la sua marcia rialzista e termina nei confronti della moneta unica a 1,05 guadagnando un’altra mezza figura. Debole anche lo yen giapponese il quale si avvicina a quota 150 rispetto alla divisa statunitense.