Mercati – Attesa partenza positiva in Europa, occhi sulla fitta agenda macro

Attesa partenza positiva per le borse europee con il sentiment diviso tra indicazioni contrastanti e con lo sguardo sulla fitta agenda macroeconomica.

Chiusura ieri in rialzo a Wall Street con il Nasdaq a +0,8%, lo S&P500 a +0,6% e il Dow Jones a +0,3%.

Sui mercati asiatici, orfani della Cina ferma per festività, Tokyo ha terminato flat mentre Hong Kong è in rialzo del 3%.

Il sentiment resta appesantito dalla prospettiva che i tassi di interesse globali rimarranno elevati e per un periodo di tempo prolungato mentre l’aumento dei prezzi del petrolio continua a sostenere l’inflazione.

Intanto, secondo il presidente della Fed di Richmond Tom Barkin, anche se gli Stati Uniti entrassero in recessione dovrebbero essere in grado di evitare una recessione più grave. Parole che unitamente ai deboli dati sulla spesa dei consumatori hanno contribuito comunque ad alimentare la speranza di un allentamento dell’approccio restrittivo della Fed.

Segnali positivi nel frattempo dal fronte geopolitico con il vice premier cinese He Lifeng e il ministro degli Esteri Wang Yi che starebbero discutendo di possibili visite negli Stati Uniti per preparare un potenziale vertice tra Xi Jinping e Joe Biden.

In Giappone, la banca centrale ha annunciato un’operazione non programmata di acquisti di obbligazioni.

Dall’agenda macro odierna, il dato finale sul pil del Regno Unito nel secondo trimestre 2023 ha evidenziato un aumento dello 0,2% su base trimestrale, confermando il dato preliminare come da attese. A livello tendenziale l’incremento è stato dello 0,6%, superiore alla stima e al dato preliminare, entrambi +0,4%.

A settembre l’indice dei prezzi al consumo nella regione di Tokyo è aumentato del 2,8% annuo, rallentando meno delle attese (+2,7%) rispetto al dato di agosto (+2,9%).

Da monitorare in particolare i prezzi al consumo italiani preliminari e l’inflazione dell’Eurozona di settembre. Nel pomeriggio occhi su reddito e le spesa personali negli Usa di agosto e deflatore Pce, una misura dell’inflazione attentamente osservata dalla Fed.