Le borse europee chiudono perlopiù in leggero rialzo, mentre Wall Street procede mista, con l’attenzione degli investitori rivolta in particolare all’agenda macroeconomica.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 28.243 punti (+0,3%), in rialzo come il Dax di Francoforte (+0,4%) e il CAC 40 di Parigi (+0,3%). Chiudono poco mossi il Ftse di Londra (+0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (0,0%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,6%, lo S&P 500 lo 0,2%, mentre il Dow Jones scambia appena sotto la parità (-0,1%).
Il deflatore PCE, misura inflattiva attentamente monitorata dalla Fed, ha registrato ad agosto un aumento su base annua del 3,5%, in leggera accelerazione rispetto al 3,4% del mese precedente (come da attese). Su base mensile, il dato è salito dal +0,2% al +0,4%, al di sotto del +0,5% delle attese.
Il deflatore PCE Core ha registrato invece un rallentamento al 3,9% a/a dal 4,3% del mese precedente. Su base mensile, rallentamento al +0,1% dal +0,2% di luglio.
Restando in tema di inflazione, segnali positivi anche dall’Eurozona dove a settembre i prezzi al consumo sono saliti del 4,3% annuo, rallentando oltre le attese (+4,5%) rispetto al +5,2% di agosto. Il dato mensile ha segnato +0,3%, a fronte del +0,5% delle attese e del mese precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,057, il dollaro/yen a 149,4. Tra le materie prime, in calo le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,5%) a 92,7 dollari e il Wti (-0,6%) a 91,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende in area 190 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,80%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Diasorin (+2,2%), Prysmian (+1,8%), Campari (+1,8%), Inwit (+1,7%), mentre arretrano in particolare Banco BPM (-1,8%), Tenaris (-1,8%), Iveco (-1,5%), Saipem (-1,5%).